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Caccia con Coscienza nello Stelvio: Custodire l’Alpe, Inseguire il Camoscio

Caratteristiche geografiche e naturali della regione dal punto di vista venatorio

 Il Parco

Caccia con Coscienza nello Stelvio: Custodire l’Alpe, Inseguire il Camoscio Caratteristiche geografiche e naturali della regione dal punto di vista venatorio Il Parco Nazionale dello Stelvio, tra Lombardia, Trentino-Alto Adige e Svizzera, è il più grande parco italiano. Con vette oltre i 3.900 m (Ortles), ghiacciai, e valli come la Valtellina e la Val Venosta, offre habitat alpini estremi. I boschi di larici e pascoli d’alta quota ospitano fauna unica: camosci , stambecchi , cervi rossi , pernici bianche e rapaci come il gipeto barbut . Demografia dei Cacciatori: Un Focus su Numero, Età, Sesso Nelle province di Sondrio, Bolzano e Trento sono registrati ~12.000 cacciatori, con un terzo attivo nell’area del Parco. La regione attira anche cacciatori svizzeri e tedeschi, soprattutto per la caccia al camoscio. Tipologie di Caccia e Specie Presenti Caccia al Camoscio : Praticata in alta quota (2.000–3.500 m), richiede resistenza fisica e conoscenza del terreno. Caccia allo Stambecco : Riservata a zone rocciose con permessi speciali (max 1 capo/anno). Caccia al Cervo Rosso : Focalizzata nelle foreste della Valtellina durante il bramito (settembre). Caccia alla Pernice Bianca : Appostamenti discreti nell’alta Val Venosta. Stagioni Venatorie Camoscio e Stambecco : 15 settembre – 15 dicembre (autorizzazioni contingentate). Cervo Rosso : 15 settembre – 31 ottobre (solo maschi adulti). Pernice Bianca : 1 ottobre – 30 novembre (max 2 esemplari/giorno). Selvaggina Minuta : 15 settembre – 30 novembre. Associazioni e Club Locali Federcaccia Lombardia : Organizza corsi di alta montagna e monitoraggio faunistico. Cacciatori delle Alpi Retiche : Promuove la sicurezza e la sostenibilità venatoria in zone impervie. Guide Alpine : Collaborano con cacciatori per escursioni tecniche (es. Rifugio Livrio). Legislazione Regionale Licenze : Obbligo di esame venatorio, tesserino regionale e assicurazione RC. Limiti : 1 camoscio, 1 stambecco (solo con quota provinciale), e 2 cervi rossi per stagione. Aree Protette : Caccia vietata nelle zone centrali del Parco e nelle ZPS (es. Sito "Ortles-Cevedale"). Armi : Calibro minimo 7x64 mm per ungulati; divieto di richiami elettroacustici. Tradizioni Venatorie Regionali: Riti, Usi e Cultura Locale della Caccia La cultura locale lega la caccia ai rifugi alpini e ai piatti tradizionali. Il "camoscio in salmì" e gli "gnocchi di cervo" sono specialità. La Festa del Cacciatore a Bormio (ottobre) celebra l’attività con mostre di trofei e degustazioni di formaggi alpini. Fatti Sorprendenti e Curiosità: Cosa Rende Unica la Caccia in Questa Regione Il Parco dello Stelvio ospita il gipeto barbuto , reintrodotta negli anni ’90 dopo 100 anni di estinzione. Nel 1800, l’imperatore Francesco Giuseppe organizzava battute di caccia nell’area, come documentato nell’Archivio di Stato di Vienna. Nel 2023, un progetto LIFE ha monitorato il lupo appenninico in Valchiavenna, evidenziando la sua espansione verso le Alpi. Il Parco dello Stelvio rappresenta una sintesi unica tra sfida alpina e rispetto ambientale. Qui, tra vette imponenti e silenzi ancestrali, la caccia diventa un’esperienza che richiede preparazione, conoscenza del territorio e consapevolezza delle regole. I cacciatori, oltre a inseguire camosci e cervi rossi, diventano custodi di un ecosistema fragile, dove progetti di reintroduzione e monitoraggio (come quello del gipeto) testimoniano l’equilibrio possibile tra attività venatoria e conservazione. Per vivere questa avventura in modo autentico, affidarsi alle guide locali e alle associazioni come Federcaccia Lombardia non è solo una scelta pratica, ma un atto di rispetto verso una terra che, ancora oggi, racconta storie di uomini e montagne. #CacciaStelvio #CamoscioSalmì #CacciaAltaQuota #ParcoStelvio #CervoRosso #CacciatoriAlpi #Italia #PerniceBianca #FestaDelCacciatore #CacciatoriLombardia #CacciaSostenibile #GipetoBarbuto #RifugioLivrio #CacciaConCoscienza #CacciaInMontagna #Valchiavenna

Post: 6 June 11:51

Caccia con Coscienza nel Parco del Gran Sasso: Tradizione e Conservazione tra le Cime
Caratteristiche geografiche e naturali della regione dal punto di vista venatorio
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Caccia con Coscienza nel Parco del Gran Sasso: Tradizione e Conservazione tra le Cime Caratteristiche geografiche e naturali della regione dal punto di vista venatorio Il Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, in Abruzzo, è dominato dal massiccio del Gran Sasso d’Italia (2.912 m), con paesaggi che spaziano da valli glaciali come la Valle del Fino a boschi di faggio e praterie d’alta quota. L’area ospita specie adattate all’ambiente alpino: camosci , cervi nobili , cinghiali , lepri variabili e rapaci come il biancone . I laghi di Pilato e le sorgenti del fiume Tirino completano un ecosistema unico. Demografia dei Cacciatori: Un Focus su Numero, Età, Sesso In Abruzzo sono registrati ~28.000 cacciatori, con oltre 6.000 concentrati nella provincia dell’Aquila, cuore del Parco. La regione attira anche cacciatori laziali e marchigiani, soprattutto per la caccia al camoscio e al cervo. Tipologie di Caccia e Specie Presenti Caccia al Camoscio : Praticata in alta quota (1.800–2.500 m), richiede abilità alpina e conoscenza dei sentieri. Caccia al Cervo : Focalizzata nelle foreste di faggio durante il bramito (settembre-ottobre). Caccia al Cinghiale : Organizzata in braccata con segugi nelle valli boschive. Caccia alla Lepre Variabile : Appostamenti discreti in radure e pascoli. Stagioni Venatorie Camoscio : 15 settembre – 15 dicembre (max 1 capo/anno, con permesso speciale). Cervo : 15 settembre – 31 ottobre (solo maschi adulti). Cinghiale : 1 ottobre – 31 gennaio (divieto notturno nel Parco). Lepre Variabile : 1 ottobre – 30 novembre (max 3 esemplari/giorno). Associazioni e Club Locali Federcaccia Abruzzo : Organizza battute coordinate e corsi di orientamento in montagna. Associazione Cacciatori Gran Sasso : Promuove progetti di monitoraggio faunistico e ripopolamento. Guide Alpine : Collaborano con cacciatori per escursioni tecniche (es. Rifugio Fonte Vetica ). Legislazione Regionale Licenze : Obbligo di esame venatorio, tesserino regionale e assicurazione RC. Limiti : 1 camoscio, 2 cervi e 3 cinghiali per stagione. Aree Protette : Caccia vietata nelle zone centrali del Parco e nelle ZPS (es. Sito "Monti della Laga"). Armi : Calibro minimo 6.5x55 mm per ungulati; divieto di richiami elettroacustici. Tradizioni Venatorie Regionali: Riti, Usi e Cultura Locale della Caccia Il "Grido del Cacciatore" : Prima dell’alba, i cacciatori locali usano un richiamo vocale tradizionale, il "grido della civetta" , per mimetizzarsi con i suoni notturni e avvicinare la selvaggina. Questa pratica, tramandata oralmente, è ancora insegnata nelle scuole di caccia della zona. La Benedizione delle Armi : Nelle chiese di montagna come quella di Santa Maria di Pietraquaria (L’Aquila), ogni settembre si celebra la benedizione dei fucili, un rito che invoca protezione e rispetto per la natura. La "Caccia alla Bracconiera" : Un metodo tradizionale per la lepre variabile, che prevede l’uso di cani da seguita abruzzesi (razza locale) e reti di canapa tessute a mano, oggi sostituite da materiali moderni ma ancora simbolo di identità. Il Banchetto del Bramito : Durante il periodo del bramito del cervo, i cacciatori organizzano cene comunitarie nei rifugi, dove si cucina il "brodo di camoscio" con erbe spontanee (come il nepetella) e si raccontano storie di imprese venatorie. Il Trofeo "Corni di Luna" : Nella valle del Tirino, i corni dei cervi abbattuti vengono esposti durante la Festa della Transumanza (maggio), celebrando il legame tra pastorizia e caccia. L’Arte del "Corno Annunciato" : I cacciatori più anziani decorano i corni degli ungulati con intagli che rappresentano la data e il luogo della caccia, creando veri e propri diari storici esposti nei musei locali. Fatti Sorprendenti e Curiosità: Cosa Rende Unica la Caccia in Questa Regione Il camoscio appenninico, reintrodotto negli anni ’90, è oggi simbolo del Parco. Nel 1800, il Gran Sasso era riserva di caccia dei Borbone di Napoli, come testimoniato da documenti d’archivio. Nel 2022, un progetto LIFE ha monitorato il lupo appenninico nella Valle del Fino, evidenziando la sua convivenza con l’attività venatoria. Il Parco del Gran Sasso non è solo un territorio di caccia, ma un patrimonio vivo dove ogni passo del cacciatore si intreccia con la storia millenaria di queste montagne. Qui, tra i sentieri che sfidano il cielo e i boschi secolari, l’attività venatoria diventa un atto di rispetto: ogni colpo è misurato, ogni preda è onorata. I cacciatori, custodi inconsapevoli di un equilibrio fragile, contribuiscono a mantenere vivo un ciclo naturale che affonda le radici nell’epoca dei Borbone. Perché nel Gran Sasso, la vera vittoria non è il trofeo appeso alla parete, ma la consapevolezza di aver camminato tra le cime senza lasciare traccia — se non quella del proprio passaggio discreto, da ospite privilegiato di una terra che ancora oggi detta le regole. #CacciaGranSasso #Abruzzo #CamoscioAppenninico #CervoNobile #Bramito #FedercacciaAbruzzo #TradizioniVenatorie #ParcoNazionaleGranSasso #GridoDellaCivetta #LupoAppenninico #BrodoDiCamoscio #FestaDellaTransumanza #CacciaSostenibile #MontiDellaLaga #LagoDiPilato #Italia

Post: 6 June 11:51

Caccia in TRENTINO-ALTO ADIGE: Tra le Dolomiti, i Camosci e l’Anima Venatoria delle Alpi

Caratteristiche geografiche e naturali della regione dal punto di vista venatori

Caccia in TRENTINO-ALTO ADIGE: Tra le Dolomiti, i Camosci e l’Anima Venatoria delle Alpi Caratteristiche geografiche e naturali della regione dal punto di vista venatorio Il Trentino-Alto Adige, situato nel nord Italia, è una regione prevalentemente montuosa, con le Alpi che dominano il paesaggio. Le Dolomiti, Patrimonio dell’Umanità UNESCO, offrono habitat ideali per cervi, caprioli, camosci e stambecchi. Le foreste di abeti e larici sono ricche di fauna selvatica, mentre le valli e le zone collinari ospitano lepri, volpi e galli cedroni. La regione è anche caratterizzata da numerosi laghi e fiumi, che favoriscono la presenza di uccelli acquatici. Demografia dei Cacciatori: Un Focus su Numero, Età, Sesso Secondo i dati dell’Associazione Nazionale Cacciatori (Federcaccia), in Trentino-Alto Adige sono registrati circa 12.000 cacciatori. La maggior parte dei cacciatori sono uomini di età compresa tra i 40 e i 70 anni, con una forte presenza nelle zone rurali e montane. La caccia è un’attività tradizionale, particolarmente radicata nella cultura locale. Caratteristiche della caccia La caccia in Trentino-Alto Adige è fortemente influenzata dalla conformazione montuosa del territorio. La caccia al cervo, al capriolo e al camoscio è particolarmente diffusa, spesso praticata ad alta quota e richiedendo una buona preparazione fisica. Nelle zone collinari e vallive, la caccia alla lepre e al gallo cedrone è comune. La caccia agli uccelli acquatici è limitata a poche aree, come i pressi del lago di Caldonazzo e del fiume Adige. Tipi di caccia nella regione. Specie cacciabili In Trentino-Alto Adige si praticano diverse forme di caccia: Caccia al cervo e al capriolo: molto diffusa, soprattutto nelle zone montane e forestali. Caccia al camoscio e allo stambecco: comune nelle aree alpine ad alta quota. Caccia alla lepre e al gallo cedrone: popolare nelle zone collinari e vallive. Caccia alla volpe: permessa in alcune zone, ma con restrizioni. Le specie principali sono: cervo, capriolo, camoscio, stambecco, lepre, gallo cedrone, volpe e, in minor misura, anatra. Stagioni venatorie nella regione Le stagioni di caccia in Trentino-Alto Adige sono regolate da leggi regionali e variano in base alla specie. Ad esempio: Caccia al cervo e al capriolo: da settembre a dicembre. Caccia al camoscio e allo stambecco: da settembre a novembre. Caccia alla lepre e al gallo cedrone: dalla terza domenica di settembre a fine dicembre. Caccia alla volpe: permessa solo in determinati periodi e con autorizzazioni specifiche. Le date esatte possono cambiare ogni anno, quindi è fondamentale consultare il calendario venatorio regionale. Associazioni e club di cacciatori nella regione In Trentino-Alto Adige operano numerose associazioni venatorie, tra cui Federcaccia Trentino-Alto Adige, Arcicaccia e Libera Caccia. Queste organizzazioni promuovono la tutela dell’ambiente, la formazione dei cacciatori e la conservazione delle tradizioni venatorie. Organizzano anche eventi e gare di tiro per i soci. Normative sulla caccia nella regione La caccia in Trentino-Alto Adige è regolamentata da leggi nazionali e regionali. Per ottenere la licenza di caccia, è necessario frequentare un corso, superare un esame e pagare una tassa annuale. I cacciatori devono rispettare le norme relative ai periodi di caccia, ai limiti di abbattimento e all’uso delle armi. È inoltre obbligatorio possedere un’assicurazione per danni a terzi. La caccia è vietata nelle aree protette, come i parchi nazionali e le riserve naturali. Tradizioni Venatorie Regionali: Riti, Usi e Cultura Locale della Caccia La caccia in Trentino-Alto Adige ha radici antiche ed è profondamente legata alla cultura locale. Le battute di caccia collettive, specialmente al cervo e al camoscio, sono un’occasione di socializzazione e condivisione. Al termine delle battute, è tradizione organizzare pranzi con piatti tipici come lo speck, i canederli e la polenta, accompagnati da vini locali come il Teroldego e il Gewürztraminer. Fatti Sorprendenti e Curiosità: Cosa Rende Unica la Caccia in Questa Regione Il Trentino-Alto Adige è una delle poche regioni italiane dove è possibile cacciare lo stambecco, una specie tipica delle Alpi. La caccia al cervo e al camoscio è spesso praticata con l’ausilio di cani da seguita, una tradizione che risale a secoli fa. Nelle zone montane, i cacciatori locali utilizzano ancora tecniche tradizionali, come l’uso di trappole e richiami artigianali. La caccia in Trentino-Alto Adige rappresenta un’importante tradizione culturale e un’attività che contribuisce alla gestione sostenibile della fauna selvatica. Grazie all’impegno delle associazioni venatorie e dei cacciatori, questa pratica continua a essere valorizzata nel rispetto dell’ambiente e delle normative. #CacciaTrentino #Dolomiti #Camosci #Stambecco #Cervo #Capriolo #FaunaSelvatica #Alpi #Valli #GalliCedroni #TradizioniVenatorie #Segugi #Sostenibilità #Speck #Canederli #Polenta

Post: 15 May 14:06

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