Caccia ai Confini del Parco del Pollino: Tradizione e Conservazione a Braccetto
Caratteristiche geografiche e naturali della regione dal punto di vista venatorio
Il Parco Nazionale del Pollino, situato tra Basilicata e Calabria, è il più grande parco nazionale d’Italia, con una superficie di oltre 192.000 ettari. Le montagne, le foreste di faggio e pino loricato, e le valli incontaminate offrono habitat ideali per specie come il cinghiale, il capriolo, il cervo e il lupo appenninico. Tuttavia, è importante sottolineare che la caccia è vietata all’interno del parco, poiché è un’area protetta dedicata alla conservazione della fauna e della flora. Le attività venatorie sono consentite solo nelle zone limitrofe, sotto stretto controllo e regolamentazione.
Demografia dei Cacciatori: Un Focus su Numero, Età, Sesso
Nelle aree circostanti il Parco del Pollino, sono registrati circa 3.000 cacciatori, secondo i dati dell’Associazione Nazionale Cacciatori (Federcaccia). La maggior parte dei cacciatori sono uomini di età compresa tra i 40 e i 70 anni, con una forte presenza nelle comunità locali. La caccia è un’attività tradizionale, ma deve essere praticata nel rispetto delle normative che proteggono il parco e le sue specie.
Caratteristiche della caccia
La caccia nelle zone limitrofe al Parco del Pollino è fortemente regolamentata per garantire la conservazione delle specie protette. Le attività venatorie si concentrano principalmente su cinghiali, lepri e fagiani, mentre la caccia ai grandi ungulati come cervi e caprioli è soggetta a rigidi controlli. L’uso di cani da seguita, come il Segugio Italiano, è comune per la caccia al cinghiale.
Tipi di caccia nella regione. Specie cacciabili
Nelle aree esterne al parco, si praticano principalmente:
Caccia al cinghiale: molto diffusa, spesso organizzata in battute collettive.
Caccia alla lepre e al fagiano: popolare nelle zone collinari e agricole.
Caccia al capriolo: consentita solo in determinate aree e con quote limitate.
Le specie principali sono: cinghiale, lepre, fagiano, capriolo e, in minor misura, volpe.
Stagioni venatorie nella regione
Le stagioni di caccia nelle zone limitrofe al Parco del Pollino sono regolate da leggi regionali e variano in base alla specie. Ad esempio:
Caccia al cinghiale: da ottobre a gennaio.
Caccia alla lepre e al fagiano: dalla terza domenica di settembre a fine dicembre.
Caccia al capriolo: da settembre a dicembre (solo maschi).
Le date esatte possono cambiare ogni anno, quindi è fondamentale consultare il calendario venatorio regionale.
Associazioni e club di cacciatori nella regione
Nelle aree circostanti il parco operano diverse associazioni venatorie, tra cui Federcaccia Basilicata, Federcaccia Calabria, Arcicaccia e Libera Caccia. Queste organizzazioni promuovono la tutela dell’ambiente, la formazione dei cacciatori e la conservazione delle tradizioni venatorie. Organizzano anche eventi e gare di tiro per i soci.
Normative sulla caccia nella regione
La caccia nelle zone limitrofe al Parco del Pollino è regolamentata da leggi nazionali e regionali. Le principali norme includono:
Divieto assoluto di caccia all’interno del parco.
Obbligo di munizioni non tossiche nelle aree vicine al parco.
Quote annuali: 1.500 cinghiali e 500 caprioli.
Divieto di caccia notturna e uso di richiami elettronici.
Tradizioni Venatorie Regionali: Riti, Usi e Cultura Locale della Caccia
La caccia nelle zone limitrofe al Parco del Pollino è profondamente legata alla cultura locale. Le battute di caccia collettive, specialmente al cinghiale, sono un’occasione di socializzazione e condivisione. Al termine delle battute, è tradizione organizzare pranzi con piatti tipici come salsiccia di cinghiale e lagane e ceci, accompagnati da vini locali come l’Aglianico del Vulture.
Curiosità sulla caccia nella regione
Il Parco del Pollino è uno dei pochi luoghi in Italia dove è possibile osservare il pino loricato, una specie arborea rara e protetta.
Nelle zone limitrofe al parco, i cacciatori collaborano con le autorità per il controllo della popolazione di cinghiali, che può causare danni all’agricoltura.
Il Parco ospita il pino loricato , albero monumentale protetto, simbolo dell’area.
Nel 2020, è stato avviato il progetto Life Wolfalps per mitigare conflitti tra lupi e attività venatorie.
La zona è stata teatro della prima reintroduzione del cervo sardo in Italia continentale (2018).
La caccia nelle zone limitrofe al Parco del Pollino rappresenta un’attività che deve bilanciare tradizione e conservazione. Grazie all’impegno delle associazioni venatorie e dei cacciatori, questa pratica continua a essere valorizzata nel rispetto delle normative e della biodiversità.
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