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Caccia con Coscienza nel Parco del Gran Sasso: Tradizione e Conservazione tra le Cime
Caratteristiche geografiche e naturali della regione dal punto di vista venatorio
Il Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, in Abruzzo, è dominato dal massiccio del Gran Sasso d’Italia (2.912 m), con paesaggi che spaziano da valli glaciali come la Valle del Fino a boschi di faggio e praterie d’alta quota. L’area ospita specie adattate all’ambiente alpino: camosci , cervi nobili , cinghiali , lepri variabili e rapaci come il biancone . I laghi di Pilato e le sorgenti del fiume Tirino completano un ecosistema unico.
Demografia dei Cacciatori: Un Focus su Numero, Età, Sesso
In Abruzzo sono registrati ~28.000 cacciatori, con oltre 6.000 concentrati nella provincia dell’Aquila, cuore del Parco. La regione attira anche cacciatori laziali e marchigiani, soprattutto per la caccia al camoscio e al cervo.
Tipologie di Caccia e Specie Presenti
Caccia al Camoscio : Praticata in alta quota (1.800–2.500 m), richiede abilità alpina e conoscenza dei sentieri.
Caccia al Cervo : Focalizzata nelle foreste di faggio durante il bramito (settembre-ottobre).
Caccia al Cinghiale : Organizzata in braccata con segugi nelle valli boschive.
Caccia alla Lepre Variabile : Appostamenti discreti in radure e pascoli.
Stagioni Venatorie
Camoscio : 15 settembre – 15 dicembre (max 1 capo/anno, con permesso speciale).
Cervo : 15 settembre – 31 ottobre (solo maschi adulti).
Cinghiale : 1 ottobre – 31 gennaio (divieto notturno nel Parco).
Lepre Variabile : 1 ottobre – 30 novembre (max 3 esemplari/giorno).
Associazioni e Club Locali
Federcaccia Abruzzo : Organizza battute coordinate e corsi di orientamento in montagna.
Associazione Cacciatori Gran Sasso : Promuove progetti di monitoraggio faunistico e ripopolamento.
Guide Alpine : Collaborano con cacciatori per escursioni tecniche (es. Rifugio Fonte Vetica ).
Legislazione Regionale
Licenze : Obbligo di esame venatorio, tesserino regionale e assicurazione RC.
Limiti : 1 camoscio, 2 cervi e 3 cinghiali per stagione.
Aree Protette : Caccia vietata nelle zone centrali del Parco e nelle ZPS (es. Sito "Monti della Laga").
Armi : Calibro minimo 6.5x55 mm per ungulati; divieto di richiami elettroacustici.
Tradizioni Venatorie Regionali: Riti, Usi e Cultura Locale della Caccia
Il "Grido del Cacciatore" : Prima dell’alba, i cacciatori locali usano un richiamo vocale tradizionale, il "grido della civetta" , per mimetizzarsi con i suoni notturni e avvicinare la selvaggina. Questa pratica, tramandata oralmente, è ancora insegnata nelle scuole di caccia della zona.
La Benedizione delle Armi : Nelle chiese di montagna come quella di Santa Maria di Pietraquaria (L’Aquila), ogni settembre si celebra la benedizione dei fucili, un rito che invoca protezione e rispetto per la natura.
La "Caccia alla Bracconiera" : Un metodo tradizionale per la lepre variabile, che prevede l’uso di cani da seguita abruzzesi (razza locale) e reti di canapa tessute a mano, oggi sostituite da materiali moderni ma ancora simbolo di identità.
Il Banchetto del Bramito : Durante il periodo del bramito del cervo, i cacciatori organizzano cene comunitarie nei rifugi, dove si cucina il "brodo di camoscio" con erbe spontanee (come il nepetella) e si raccontano storie di imprese venatorie.
Il Trofeo "Corni di Luna" : Nella valle del Tirino, i corni dei cervi abbattuti vengono esposti durante la Festa della Transumanza (maggio), celebrando il legame tra pastorizia e caccia.
L’Arte del "Corno Annunciato" : I cacciatori più anziani decorano i corni degli ungulati con intagli che rappresentano la data e il luogo della caccia, creando veri e propri diari storici esposti nei musei locali.
Fatti Sorprendenti e Curiosità: Cosa Rende Unica la Caccia in Questa Regione
Il camoscio appenninico, reintrodotto negli anni ’90, è oggi simbolo del Parco.
Nel 1800, il Gran Sasso era riserva di caccia dei Borbone di Napoli, come testimoniato da documenti d’archivio.
Nel 2022, un progetto LIFE ha monitorato il lupo appenninico nella Valle del Fino, evidenziando la sua convivenza con l’attività venatoria.
Il Parco del Gran Sasso non è solo un territorio di caccia, ma un patrimonio vivo dove ogni passo del cacciatore si intreccia con la storia millenaria di queste montagne. Qui, tra i sentieri che sfidano il cielo e i boschi secolari, l’attività venatoria diventa un atto di rispetto: ogni colpo è misurato, ogni preda è onorata. I cacciatori, custodi inconsapevoli di un equilibrio fragile, contribuiscono a mantenere vivo un ciclo naturale che affonda le radici nell’epoca dei Borbone. Perché nel Gran Sasso, la vera vittoria non è il trofeo appeso alla parete, ma la consapevolezza di aver camminato tra le cime senza lasciare traccia — se non quella del proprio passaggio discreto, da ospite privilegiato di una terra che ancora oggi detta le regole.
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Hunting in the ABRUZZO Apennines: Clubs, Laws and Legislation, Communities and Demographics. A Comprehensive Guide for Hunters
The Abruzzo Apennines, located in central Italy, are a prime destination for hunters seeking diverse landscapes and rich wildlife. This mountainous region, part of the Apennine range, offers a unique hunting experience thanks to its rugged terrain, dense forests, and abundant fauna. In this article, we’ll explore everything you need to know about hunting in the Abruzzo Apennines, from geographical features to hunting traditions and regulations.
Geographical and Natural Features
The Abruzzo Apennines are characterized by high peaks, deep valleys, and extensive forests of beech, oak, and pine. The region is home to several national parks, including Abruzzo, Lazio, and Molise National Park, which provide a protected habitat for wildlife. The area’s rivers and lakes attract waterfowl, while the dense forests are ideal for game such as wild boar and deer. The climate is continental, with cold winters and mild summers, making hunting possible throughout much of the year.
Hunters and Demographics
Hunting is a deeply rooted tradition in Abruzzo, particularly in rural areas. According to data from Federcaccia, the Italian Hunting Federation, there are approximately 30,000 registered hunters in the Abruzzo region. Many of these hunters are active in the Apennines, where hunting is often a family tradition passed down through generations.
Hunting Characteristics
Hunting in the Abruzzo Apennines is known for its variety of game and challenging terrain. The Abruzzo Apennines, part of the central Italian Apennine range, is one of the key regions in Italy where wolves (Canis lupus italicus) are present. The wolf population in the Abruzzo Apennines is part of the larger Apennine wolf population, which is estimated to be around 3,300 individuals across Italy (as of recent studies). In Abruzzo, wolves are primarily found in the mountainous and forested areas, including the Abruzzo, Lazio, and Molise National Park, which serves as a critical habitat for the species. Authorities and research institutions conduct regular monitoring of wolf populations using camera traps, GPS collars, and genetic analysis (e.g., scat collection). Wolves occasionally prey on livestock, leading to economic losses for farmers and creating tension between conservationists and local communities. Poaching remains a significant issue, driven by retaliation for livestock predation or cultural opposition to wolves.
Types of Hunting and Game Species
Wild Boar: Abundant in the region, wild boar is the most sought-after game.
Roe Deer: Found in forested areas and clearings.
Chamois: Present in higher altitudes and rocky areas.
Hare and Wild Rabbit: Common in wooded and agricultural areas.
Fox: Hunted for population control.
Pheasant and Partridge: Found in open areas and forest edges.
Hunting Seasons
Hunting seasons in the Abruzzo Apennines are regulated by regional laws. Key periods include:
Wild Boar: October to January.
Roe Deer: September to December.
Chamois: September to November.
Hare and Wild Rabbit: September to December.
Pheasant and Partridge: October to January.
Exact dates may vary each year, so hunters should consult the regional hunting calendar.
Hunting Associations and Clubs
The main hunting associations active in the Abruzzo Apennines include Federcaccia Abruzzo and Arcicaccia. These organizations promote responsible hunting, organize events and training courses, and collaborate with authorities on wildlife management.
Hunting Legislation
Hunting in the Abruzzo Apennines is regulated by national and regional laws. Key requirements include:
Possession of a valid hunting license (Type A or B).
Adherence to bag limits.
Prohibition of illegal hunting methods (e.g., traps or poisons).
Participation in wildlife conservation programs.
Wolves in Italy are protected under:
National Law 157/1992, which prohibits hunting, capturing, or killing wolves.
The European Union’s Habitats Directive (92/43/EEC), which lists the wolf as a species of community interest requiring strict protection.
Despite these protections, wolves are sometimes killed illegally due to conflicts with livestock farmers.
Violations can result in hefty fines and license revocation.
Hunting Traditions
Hunting in the Abruzzo Apennines is deeply tied to local culture. Many families pass down hunting techniques and knowledge through generations. Events such as hunting festivals celebrate the end of the hunting season, featuring traditional dishes made from game, such as wild boar stew or hare ragout.
Interesting Facts About Hunting in the Region
The Abruzzo Apennines are famous for chamois hunting, which requires skill and endurance due to the challenging terrain.
Wild boar hunting is often conducted with the help of tracking dogs, such as the Segugio Italiano.
Some private reserves offer guided hunting experiences, ideal for those new to the region or seeking a more structured hunt.
Hunting in the Abruzzo Apennines offers a unique blend of tradition, adventure, and respect for nature. With diverse game, stunning landscapes, and a welcoming hunting community, this region is a must-visit for enthusiasts.
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