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Caccia in Trentino-Alto Adige: Tra Montagne Maestose, il Calendario Venatorio, Normative Rigide e Tradizione Venatoria Millenaria

Le province autonome di Trento e Bolzan

Caccia in Trentino-Alto Adige: Tra Montagne Maestose, il Calendario Venatorio, Normative Rigide e Tradizione Venatoria Millenaria Le province autonome di Trento e Bolzano rappresentano una delle mete più ambite per i cacciatori che amano la montagna. Con paesaggi mozzafiato, un ecosistema ricco di specie rare e normative rigorose volte alla conservazione della fauna alpina, il Trentino-Alto Adige è un esempio di equilibrio tra tradizione venatoria e sostenibilità ambientale. La stagione 2024-2025 conferma questa filosofia, con alcune novità importanti da conoscere prima di intraprendere qualsiasi attività. Normativa Generale e Periodi di Caccia in Trentino-Alto Adige La gestione venatoria in Trentino-Alto Adige è regolata autonomamente dalle due province, nel rispetto delle leggi nazionali e dei vincoli ecologici locali. Il periodo principale va dal 1° settembre al 31 dicembre, con aperture e chiusure differenziate a seconda della specie e dell’altitudine. Le decisioni sono basate su studi scientifici e monitoraggi annuali per garantire il controllo demografico senza compromettere le popolazioni animali. Tra le specie principali: - Camoscio: caccia consentita dal 1° settembre al 15 novembre, con variazioni in base all’area - Cervo rosso: abbattibile fino al 15 gennaio, ma solo i maschi entro il 31 ottobre - Capriolo: periodo limitatissimo (1 maggio - 30 giugno) e solo per i maschi - Gallo forcello: finestra breve (20 settembre - 10 novembre) Rispetto alle regioni vicine come il Veneto o il Lazio, le stagioni sono più brevi e le quote per ungulati più restrittive. A differenza del Tirolo austriaco o della Svizzera, il Trentino-Alto Adige applica chiusure anticipate e controlli più severi. Calendario Stagionale della Caccia in Trentino-Alto Adige Il calendario venatorio tiene conto del clima alpino, delle abitudini riproduttive e delle caratteristiche territoriali. In alta quota (oltre i 2000 metri), l’apertura viene spesso posticipata a causa dello scioglimento tardivo della neve. Anche il bramito del cervo, fondamentale per la caccia attiva, avviene in momenti diversi a seconda dell’altitudine. I periodi chiave sono: - Fine settembre – inizio ottobre: massima attività del cervo durante il bramito - Novembre: momento migliore per camosci in ambiente alpino - Dicembre: ultime battute per alcune specie prima della chiusura generale Inoltre, vengono tenute in considerazione le attività forestali e agricole locali, per evitare conflitti d’uso del territorio. Divieti e Restrizioni in Trentino-Alto Adige In Trentino-Alto Adige molte specie sono tutelate o soggette a limitazioni precise. Tra quelle protette: - Stambecco alpino, presente in alcune aree protette - Aquila reale, simbolo della fauna montana - Gallo cedrone, specie sensibile ai disturbi - Lince, recentemente reintrodotte con progetti di conservazione. Dal 2024 sono state introdotte nuove restrizioni sulla lepre variabile sopra i 1800 metri e il divieto assoluto di caccia alle femmine di gallo forcello. Il periodo di chiusura totale va generalmente da gennaio a fine agosto, salvo casi specifici per interventi di contenimento. È vietato cacciare nelle aree protette e nei corridoi faunistici. Come Ottenere il Permesso di Caccia nella Regione in Trentino-Alto Adige Per praticare caccia in Trentino-Alto Adige è necessario ottenere autorizzazioni specifiche da parte delle Province Autonome. I requisiti richiesti includono: - Licenza venatoria provinciale, con costi compresi tra **300 e 450 euro - Porto d’armi valido - Certificato di sicurezza alpina, obbligatorio per operare in ambiente montano - Assicurazione RC con copertura minima di 5 milioni di euro I cacciatori non residenti devono inoltre farsi accompagnare da una guida venatoria locale e pagare una tassa giornaliera per trofei, che varia tra 150 e 600 euro a seconda della specie. Sanzioni e Responsabilità per il Mancato Rispetto dei Termini Venatori in Trentino-Alto Adige Le infrazioni alle normative regionali comportano sanzioni molto severe: - Caccia fuori periodo: multe tra 1.000 e 5.000 euro - Uccisione di specie protette: oltre 10.000 euro di multa, con possibili denunce penali - Recidiva: divieto permanente di praticare caccia Ogni violazione è trattata con grande rigore, vista la fragilità degli ecosistemi alpini e la presenza di specie particolarmente vulnerabili. Consigli per Scegliere Momenti, Luoghi, Equipaggiamento e Tecniche a Seconda delle Stagioni e dei Periodi di Caccia in Trentino-Alto Adige La scelta del momento migliore dipende dalla specie e dall’ambiente: -Camoscio: tecnica “spot-and-stalk” all’alba, con fucile calibro 7mm-08 o .300 Winchester Magnum - Cervo rosso: richiami efficaci durante il bramito, meglio se effettuati tra fine settembre e inizio ottobre con fucile .30-06. - Uccelli di montagna: consigliato l’utilizzo di doppietta calibro 20 con cartucce numero 5. Eventi e Tradizioni Venatorie in Trentino-Alto Adige Durante la stagione si tengono eventi prestigiosi come la Dolomites Hunting Expo a Bolzano (fine agosto) e la Competizione Trofei Alpini a Trento (ottobre). Non manca la celebre Messa di San Uberto, momento importante per celebrare la cultura venatoria e il rapporto con la natura. La caccia in Trentino-Alto Adige è un privilegio che richiede grande preparazione, rispetto delle norme e attenzione verso l’ambiente. Questa terra unisce bellezze naturali, biodiversità uniche e una forte identità culturale. Solo con una pratica etica e responsabile si può godere appieno dell’esperienza venatoria in uno dei territori alpini più belli d’Europa. Buona caccia a tutti!

Post: 26 August 14:57

Caccia in Abruzzo: Tra Parchi Nazionali e Aree Libere, il Calendario Venatorio, le Date Chiave per una Battuta di Successo

L’Abruzzo è una regione ricca di biodiversità,

Caccia in Abruzzo: Tra Parchi Nazionali e Aree Libere, il Calendario Venatorio, le Date Chiave per una Battuta di Successo L’Abruzzo è una regione ricca di biodiversità, con un territorio che spazia dalle alte vette del Gran Sasso e della Maiella alle dolci colline e alla costa adriatica. Questa varietà ambientale rende il luogo ideale per la pratica venatoria, grazie alla presenza di numerose specie selvatiche. La stagione 2024-2025 si presenta con regole ben definite, volte a garantire sostenibilità e rispetto dell’ambiente. Per godere appieno dell’esperienza venatoria, è fondamentale conoscere le normative regionali aggiornate. Normativa Generale e Periodi di Caccia in Abruzzo La caccia in Abruzzo è regolata dalla Legge Regionale in conformità con la normativa nazionale (Legge 157/1992), con aggiornamenti annuali basati su studi scientifici sulle popolazioni faunistiche. La stagione principale va generalmente da settembre a gennaio, sebbene i periodi varino in base alla specie e all’area geografica. Le decisioni sulla durata dei periodi di caccia tengono conto delle esigenze ecologiche, gestionali e territoriali, con particolare attenzione alle zone montane dove le nevicate precoci possono ridurre l’accesso ai territori. Rispetto alle regioni confinanti, l’Abruzzo applica norme più restrittive sul cinghiale rispetto al Lazio, mentre differisce dal Molise per l’anticipo dell’apertura alla lepre. Negli anni sono state introdotte modifiche significative, come l’estensione della stagione del cinghiale nel 2019 per contenere la sovrappopolazione e nuove limitazioni per la beccaccia nel 2021, a causa del declino demografico. Calendario Stagionale della Caccia in Abruzzo Il calendario venatorio abruzzese è strutturato in modo da rispettare i cicli biologici delle specie e le caratteristiche territoriali. Tra le principali: Cinghiale: periodo da settembre a gennaio, con battute organizzate soprattutto tra novembre e dicembre - Cervo e capriolo: caccia di selezione consentita da settembre a dicembre. - Lepre e fagiano: abbattibili da **ottobre a dicembre. - Beccaccia e anatra: periodo variabile a seconda delle rotte migratorie, compreso tra settembre e gennaio. Le aree costiere e pianeggianti offrono possibilità estese per gli uccelli migratori, grazie alla presenza di zone umide e alla mitezza climatica. Nei mesi di ottobre e novembre si registra il picco di attività degli ungulati durante la stagione degli amori, mentre dicembre e gennaio sono ideali per la caccia agli acquatici lungo la costa. Durante l’anno si tengono eventi legati alla tradizione venatoria, tra cui la Fiera della Caccia a Pescara (settembre) e la Sagra del Cinghiale (ottobre), occasioni importanti per approfondire la cultura e le tecniche locali. Divieti e Restrizioni in Abruzzo In Abruzzo molte specie sono tutelate o soggette a restrizioni specifiche. Tra quelle protette figurano il lupo, l’orso bruno marsicano, l’aquila reale e altre specie vulnerabili. È vietato cacciare femmine di cervo e capriolo durante il periodo di allattamento (da maggio ad agosto). Il divieto assoluto di caccia è in vigore da febbraio a fine agosto, per permettere la riproduzione e la nidificazione. In caso di emergenze climatiche o incendi, possono essere disposti ulteriori blocchi temporanei. I cacciatori devono evitare di operare entro 500 metri dai nidi e rispettare le norme sui prelievi giornalieri stabiliti per ogni specie. Come Ottenere il Permesso di Caccia nella Regione in Abruzzo Per praticare caccia in Abruzzo è necessario possedere tutta la documentazione richiesta. Oltre al porto d’armi valido, rilasciato dopo superamento dell’esame teorico, serve il tesserino regionale, il cui costo varia tra 50 e 200 euro in base alla tipologia di selvaggina. I cacciatori extracomunitari devono richiedere un permesso temporaneo. È obbligatorio iscriversi all’ATC (Ambito Territoriale di Caccia) competente per zona e dotarsi di un’assicurazione RC. Tra le associazioni consigliate figurano Federcaccia Abruzzo e ANUU, che forniscono supporto tecnico, informazioni sulle normative locali e aggiornamenti stagionali. Sanzioni e Responsabilità per il Mancato Rispetto dei Termini Venatori in Abruzzo Chi viola le normative incorre in sanzioni severe. Le multe per caccia fuori periodo oscillano tra i 500 e i 3.000 euro, mentre l’abbattimento di specie protette comporta sanzioni fino a 10.000 euro e può comportare denuncia penale. Chi commette infrazioni gravi o recidive può incorrere nella sospensione o revoca della licenza di caccia. Consigli per Scegliere Momenti, Luoghi, Equipaggiamento e Tecniche a Seconda delle Stagioni e dei Periodi di Caccia in Abruzzo I momenti migliori per andare a caccia cambiano a seconda della specie bersaglio. Alba e crepuscolo sono ideali per ungulati come capriolo e cinghiale, mentre le giornate coperte favoriscono una maggiore attività faunistica. Dopo la raccolta dei campi aumenta la visibilità e si registra una maggiore movimentazione degli animali. Tra le zone più indicate: - Gran Sasso e Maiella: cinghiali, cervi e caprioli in ambiente montano -Pescara e Chieti: battute organizzate e accesso a diversi habitat - Ortona e Vasto: zone umide costiere, ideali per anatre e altri acquatici L’equipaggiamento va scelto in base al tipo di terreno e specie: mimetismo adatto al bosco, stivali impermeabili per le zone paludose, fucile calibro 12 per ungulati. Le tecniche efficaci includono l’appostamento fisso per gli uccelli, l’utilizzo di cani da seguita per il recupero e battute notturne per il cinghiale in alcune aree autorizzate. La caccia in Abruzzo rappresenta una tradizione millenaria che, se praticata con etica e rispetto delle norme, contribuisce alla conservazione del territorio e delle specie animali. Rimane fondamentale che ogni cacciatore si informi correttamente, rispetti le scadenze e agisca in modo responsabile per garantire la sostenibilità futura di questa attività. Buona stagione a tutti!

Post: 26 August 13:46

Caccia in Emilia-Romagna: Dalle Valli Comacchio all’Appennino, Il Calendario Venatorio, Stagioni e Regole da Conoscere

L’Emilia-Romagna è una regione ricca di paesaggi d

Caccia in Emilia-Romagna: Dalle Valli Comacchio all’Appennino, Il Calendario Venatorio, Stagioni e Regole da Conoscere L’Emilia-Romagna è una regione ricca di paesaggi diversificati che vanno dalla fertile Pianura Padana alle colline dell’Appennino fino alle zone umide della costa adriatica. Questa varietà ecologica rende il territorio un punto di riferimento importante per i cacciatori italiani e stranieri. La stagione venatoria si presenta con alcune novità significative, progettate per garantire sostenibilità ambientale e gestione equilibrata del prelievo faunistico. Per praticare caccia in modo legale e responsabile, è essenziale conoscere le normative regionali aggiornate. Normativa Generale e Periodi di Caccia in Emilia-Romagna La caccia in Emilia-Romagna è regolamentata da una serie di disposizioni che tengono conto delle caratteristiche territoriali e faunistiche locali. Il calendario venatorio ufficiale parte 15 settembre e termina il 31 gennaio 2025, con alcune importanti differenze tra le specie. La stagione del cinghiale è anticipata al 1° settembre nelle aree con problemi di danni agricoli, mentre la lepre comune e il fagiano seguono il calendario generale, con chiusura a fine anno. Tra gli uccelli migratori, la beccaccia è cacciabile dal 15 ottobre al 31 dicembre, mentre gli acquatici come anatre e oche sono abbattibili dal 1° novembre al 15 gennaio. Ogni ATC applica regole specifiche, tenendo conto delle rotazioni agricole, dei movimenti degli uccelli e delle condizioni climatiche tipiche del territorio. Calendario Stagionale della Caccia in Emilia-Romagna Il calendario venatorio regionale riflette le esigenze locali e biologiche delle popolazioni animali. Nelle province pianeggianti, come Ferrara, si tiene conto della presenza di risaie e della nebbia, che influenzano l’attività degli uccelli acquatici. In Appennino, invece, si considerano i ritmi riproduttivi e la disponibilità di habitat montani per ungulati come capriolo e cervo. Rispetto alle regioni confinanti, l’Emilia-Romagna ha una stagione del cinghiale più lunga rispetto alla Toscana, ma applica restrizioni più severe sugli acquatici rispetto al Veneto. Le date per la piccola selvaggina sono simili a quelle della Lombardia. Divieti e Restrizioni in Emilia-Romagna In Emilia-Romagna molte specie sono protette o soggette a restrizioni precise. Tra quelle vietate figurano tutti gli aironi, il martin pescatore, l’upupa e, a partire dal 2024, la ghiandaia marina e la civetta nei vigneti. Sono previsti divieti territoriali in aree protette e restrizioni temporali come il blocco totale durante il periodo di nidificazione. È vietato cacciare entro 500 metri dai nidi e durante il mese di ottobre non si possono abbattere femmine. Il divieto assoluto di caccia va dal 1° febbraio al 31 agosto, salvo casi particolari autorizzati per interventi di contenimento. Come Ottenere il Permesso di Caccia nella Regione in Emilia-Romagna Per praticare caccia in Emilia-Romagna è necessario possedere tutta la documentazione richiesta. Oltre al porto d’armi valido e al tesserino venatorio nazionale, è obbligatorio il tesserino regionale emesso dall’ATC competente. Dal 2024 è richiesto l’utilizzo di munizioni senza piombo per alcune tipologie di caccia. I cacciatori extraregionali devono richiedere un permesso temporaneo (costo €250) e registrarsi presso l’ATC locale. È inoltre obbligatoria un’assicurazione RC con copertura minima di 10 milioni di euro. Le associazioni consigliate includono Federcaccia Emilia-Romagna e ANUU, che forniscono supporto tecnico. Sanzioni e Responsabilità per il Mancato Rispetto dei Termini Venatori in Emilia-Romagna Chiunque violi le normative venatorie incorre in sanzioni severe. Le multe per caccia fuori periodo oscillano tra i 600 e i 2.500 euro, mentre il disturbo o l’uccisione di specie protette comporta sanzioni fino a 10.000 euro. Chi commette infrazioni gravi o recidive può incorrere nella revoca della licenza di caccia. L’applicazione rigorosa delle norme mira a garantire legalità, sicurezza e conservazione della fauna. Consigli per Scegliere Momenti, Luoghi, Equipaggiamento e Tecniche a Seconda delle Stagioni e dei Periodi di Caccia in Emilia-Romagna I momenti migliori per andare a caccia cambiano a seconda della specie bersaglio. Alba e crepuscolo sono ideali per ungulati come capriolo e cinghiale, mentre le giornate nuvolose favoriscono una maggiore attività faunistica. Dopo la raccolta dei campi aumenta la visibilità e si registra una maggiore movimentazione degli animali. Tra le zone più indicate spiccano: - Ferrara: uccelli acquatici e risaie - Bologna e Modena: cinghiali e lepri in ambiente collinare - Ravenna e Rimini: selvaggina minore e battute organizzate L’equipaggiamento va scelto in base al tipo di terreno e specie: per il cinghiale si consiglia l’utilizzo di pallettoni calibro 12; per gli acquatici, pallini d’acciaio numero 3 e tende mimetiche; per la lepre, cani da ferma e fucile calibro 28. Le tecniche efficaci includono l’appostamento fisso per gli uccelli, l’utilizzo di cani da seguita per il recupero e battute notturne per il cinghiale in alcune aree autorizzate. Eventi e Contatti Utili in Emilia-Romagna Durante la stagione vengono organizzati eventi interessanti per i cacciatori: - Ferrara Waterfowl Festival (10-12 novembre) - Fiera della Caccia di Bologna (5-8 settembre) - Campionato del Fagiano di Romagna (15-17 ottobre) La caccia in Emilia-Romagna rappresenta una tradizione radicata nel territorio che, se praticata con etica e rispetto delle norme, contribuisce alla conservazione del paesaggio e delle specie animali. Rimane fondamentale che ogni cacciatore si informi correttamente, rispetti le scadenze e agisca in modo responsabile per garantire la sostenibilità futura di questa attività. Buona stagione a tutti!

Post: 26 August 13:44

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