Capriolo - All
Caccia nel Parco dello Stelvio: Calendario Venatorio Completo, Specie Cacciabili e Segreti per Ogni Stagione tra Camosci e Cervi
Il Parco Nazionale dello Stelvio , il più grande parco naturale d’Italia, si estende tra Trentino-Alto Adige e Lombardia, abbracciando un ambiente montano estremamente vario e ricco di fauna selvatica. Con i suoi paesaggi mozzafiato, ghiacciai, foreste alpine e praterie di alta quota, questa area rappresenta un habitat ideale per numerose specie selvatiche come il cervo , il capriolo , la lepre variabile , l’istricе , la volpe , il cinghiale , il merlo alpino e il tordo sassello .
In questo articolo analizziamo nel dettaglio le normative sulla caccia, i periodi autorizzati, le restrizioni specifiche del parco e i consigli pratici per chi desidera cacciare in questa splendida area protetta.
Regolamentazione e Periodi di Caccia nel Parco dello Stelvio
La caccia nel Parco dello Stelvio è regolata da normative molto rigorose, dettate sia dallo statuto del Parco che dalle leggi regionali del Trentino-Alto Adige e della Lombardia. La stagione principale va generalmente da settembre a dicembre , con alcune specie che possono essere soggette a piani di controllo anche fino a gennaio-febbraio. Il calendario venatorio è stabilito annualmente da ogni regione e tiene conto delle caratteristiche climatiche locali e del ciclo biologico degli animali.
Le date sono influenzate dall’altitudine e dal tipo di habitat. Per esempio, la caccia al capriolo e al cervo è solitamente aperta a fine estate/inizio autunno, mentre quella alla volpe e al cinghiale si protrae fino all’inizio dell’inverno.
Calendario Venatorio per Specie nel Parco dello Stelvio
I periodi ideali per la caccia dipendono chiaramente dalla specie bersaglio:
Cervo : periodo di apertura tra fine agosto e metà settembre, chiusura a novembre.
Capriolo : stagione attiva da settembre a dicembre.
Cinghiale : presente solo nelle aree basse del versante lombardo; stagione da ottobre a gennaio.
Volpe e istricе : caccia consentita in forma di controllo demografico durante tutto l’anno, ma con limitazioni specifiche.
Lepre variabile : caccia autorizzata in autunno, quando il manto cambia colore e diventa visibile.
Merlo alpino e tordo sassello : uccelli migratori che transitano in settembre-ottobre; la loro caccia è sottoposta a crescenti restrizioni negli ultimi anni per tutelarne le popolazioni.
Questa varietà rende il Parco dello Stelvio una meta particolarmente interessante per chi pratica caccia selettiva e gestione faunistica in contesti montani.
Specie Protette e Restrizioni nel Parco dello Stelvio
Essendo un ambiente fragile e ricco di biodiversità, il Parco dello Stelvio è incluso nella rete Natura 2000 , il che comporta ulteriori limitazioni per la protezione di habitat e specie sensibili. Tra le restrizioni principali:
Divieto assoluto di caccia in periodo di riproduzione (generalmente da marzo a luglio).
Specie protette : lupo, lince, aquila reale, gufo reale, martora, genetta, camoscio, stambecco.
Limitazioni per sesso ed età : non è permesso sparare a femmine con prole visibile o a giovani non autosufficienti.
Queste misure servono a preservare l’equilibrio ecologico e garantire la convivenza tra uomo e fauna selvatica in un ambiente delicato come quello alpino.
Documentazione Necessaria per Cacciare nel Parco dello Stelvio
Per poter cacciare legalmente nel Parco dello Stelvio è necessario possedere:
una licenza di porto d’armi valida;
un tesserino regionale venatorio , acquistabile online tramite i sistemi regionali (Trentino, Alto Adige, Lombardia);
l’appartenenza a un Ambito Territoriale di Caccia (ATS) o a un’associazione venatoria riconosciuta (es. Federcaccia, Enalcaccia).
Ogni anno è richiesto il pagamento di un contributo regionale (circa 50-70 euro , a seconda della regione) e, in alcuni casi, la partecipazione a corsi specifici per la gestione del territorio e la conservazione della fauna.
Sanzioni e Multe nel Parco dello Stelvio
Le sanzioni per chi infrange le normative di caccia nel Parco dello Stelvio sono severe. Chi viene sorpreso a cacciare fuori stagione, in zone vietate o contro specie protette può incorrere in multe fino a 3.000 euro , oltre alla confisca delle armi e dell’attrezzatura utilizzata. In caso di gravi infrazioni, è prevista la revoca della licenza di caccia e denunce penali. È quindi fondamentale conoscere bene le mappe degli ambiti territoriali e rispettare le norme vigenti.
Consigli Pratici per i Cacciatori nel Parco dello Stelvio
L’abbigliamento e l’equipaggiamento vanno scelti in base al periodo e al tipo di caccia:
In autunno , privilegiare tessuti mimetici e impermeabili, binocoli ad alta definizione e richiami per uccelli migratori.
In inverno , optare per indumenti termici e caldi, appostamenti fissi per osservare movimenti notturni del cinghiale e uso mirato di chiamate.
Tra le tecniche più efficaci:
La caccia al capriolo in battuta o a vista lungo i versanti soleggiati.
Le postazioni fisse per il cervo in area pre-rifugio.
L’utilizzo di richiami vocali per tordi e merli alpini , tenendo conto della direzione del vento e della morfologia del terreno.
Le aree più produttive si trovano nei pressi di Bormio , Val di Rabbi , Val di Pejo , Val di Fassa e nell’area lombarda del Parco, dove la selvaggina si concentra grazie alla presenza di boschi misti e pascoli naturali.
Quando Cacciare nelle Dolomiti: Aperture, Chiusure e Quote per una Caccia Sostenibile
Le Dolomiti , patrimonio mondiale dell’umanità UNESCO, rappresentano uno dei paesaggi più spettacolari d’Italia. Questo massiccio montuoso che si estende tra Trentino-Alto Adige, Veneto e Friuli Venezia Giulia, offre un ambiente unico per la fauna selvatica e per i cacciatori che desiderano immergersi in una natura incontaminata. Tra le specie presenti si trovano il capriolo , il cervo , il cinghiale , la volpe , la lepre variabile , l’istricе , il piccione , il merlo alpino , il tordo sassello e altre specie minori.
In questo articolo analizziamo nel dettaglio i periodi di caccia, le normative regionali, come ottenere le licenze e i consigli pratici per chi vuole cacciare in questa splendida area del Nord Italia.
Regolamentazione e Periodi di Caccia nelle Dolomiti
La caccia nelle Dolomiti è regolata da normative regionali molto precise, che variano leggermente a seconda della zona (Trentino, Alto Adige, Veneto o Friuli). La stagione principale va generalmente da settembre a dicembre , con alcune specie che possono essere soggette a piani di controllo anche fino a gennaio-febbraio. Il calendario venatorio è stabilito annualmente da ogni regione e tiene conto delle caratteristiche climatiche locali e del ciclo biologico degli animali.
Le date sono influenzate dall’altitudine, dal clima freddo e dalla distribuzione delle specie sul territorio montano. Per esempio, la caccia al capriolo e al cervo è solitamente aperta a fine estate/inizio autunno, mentre quella alla volpe e al cinghiale si protrae fino all’inizio dell’inverno.
Calendario Venatorio per Specie nelle Dolomiti
I periodi ideali per la caccia dipendono chiaramente dalla specie bersaglio:
Capriolo e cervo : periodo di apertura tra fine agosto e metà settembre, con chiusura a novembre.
Cinghiale : stagione attiva da settembre a gennaio, soprattutto in aree basse o collinari dove la specie è più diffusa.
Volpe e istricе : caccia consentita in forma di controllo demografico durante tutto l’anno, ma con limitazioni specifiche.
Lepre variabile : caccia autorizzata in autunno, quando il manto cambia colore e diventa visibile.
Merlo alpino e tordo sassello : uccelli migratori che transitano in settembre-ottobre; la loro caccia è sottoposta a restrizioni crescenti negli ultimi anni per tutelarne le popolazioni.
Questo rende le Dolomiti una meta particolarmente interessante per chi pratica caccia selettiva e gestione faunistica in contesti montani.
Specie Protette e Restrizioni nelle Dolomiti
Essendo un ambiente fragile e ricco di biodiversità, molte aree dolomitiche rientrano nella rete Natura 2000 , il che comporta ulteriori limitazioni per la protezione di habitat e specie sensibili. Tra le restrizioni principali:
Divieto assoluto di caccia in periodo di riproduzione (generalmente da marzo a luglio);
Specie protette : lupo, lince, aquila, gufo reale, martora, genetta;
Limitazioni per sesso ed età : non è permesso sparare a femmine con prole visibile o a giovani non autosufficienti.
Queste misure servono a preservare l’equilibrio ecologico e garantire la convivenza tra uomo e fauna selvatica in un ambiente delicato come quello montano.
Documentazione Necessaria per Cacciare nelle Dolomiti
Per poter cacciare legalmente nelle Dolomiti è necessario possedere:
una licenza di porto d’armi valida;
un tesserino regionale venatorio , acquistabile online tramite i sistemi regionali (Trentino, Alto Adige, Veneto, Friuli);
l’appartenenza a un Ambito Territoriale di Caccia (ATS) o a un’associazione venatoria riconosciuta (es. Federcaccia, Enalcaccia).
Ogni anno è richiesto il pagamento di un contributo regionale (circa 50-70 euro , a seconda della regione) e, in alcuni casi, la partecipazione a corsi specifici per la gestione del territorio e la conservazione della fauna.
Sanzioni e Multe nelle Dolomiti
Le sanzioni per chi infrange le normative di caccia nelle Dolomiti sono severe. Chi viene sorpreso a cacciare fuori stagione, in zone vietate o contro specie protette può incorrere in multe fino a 3.000 euro , oltre alla confisca delle armi e dell’attrezzatura utilizzata. In caso di gravi infrazioni, è prevista la revoca della licenza di caccia e denunce penali. È quindi fondamentale conoscere bene le mappe degli ambiti territoriali e rispettare le norme vigenti.
Consigli Pratici per i Cacciatori nelle Dolomiti
L’abbigliamento e l’equipaggiamento vanno scelti in base al periodo e al tipo di caccia:
In autunno , privilegiare tessuti mimetici e impermeabili, binocoli ad alta definizione e richiami per uccelli migratori.
In inverno , optare per indumenti termici e caldi, appostamenti fissi per osservare movimenti notturni del cinghiale e uso mirato di chiamate.
Tra le tecniche più efficaci:
La caccia al capriolo in battuta o a vista lungo i versanti soleggiati.
Le postazioni fisse per il cervo in area pre-rifugio.
L’utilizzo di richiami vocali per tordi e merli alpini , tenendo conto della direzione del vento e della morfologia del terreno.
Le aree più produttive si trovano lungo i versanti meridionali delle Dolomiti, nell’Altopiano di Asiago, nei dintorni di Bolzano, nelle valli del Trentino e nelle Prealpi friulane, dove la selvaggina si concentra grazie alla presenza di boschi misti e pascoli naturali.