daim - All

Dall'Appennino Tosco-Emiliano alle Foreste Casentinesi: Calendario Venatorio con Date e Consigli

L'Appennino tra Toscana ed Emilia-Romagna
Lungo lo spartiacque che separ

Dall'Appennino Tosco-Emiliano alle Foreste Casentinesi: Calendario Venatorio con Date e Consigli L'Appennino tra Toscana ed Emilia-Romagna Lungo lo spartiacque che separa Toscana ed Emilia-Romagna, l'Appennino Tosco-Emiliano si estende per oltre 200 km offrendo uno degli scenari venatori più vari e suggestivi d'Italia. Questa catena montuosa, che va dal Passo della Cisa fino alle Foreste Casentinesi, presenta una straordinaria diversità di ambienti: dalle fitte faggete alle ampie praterie d'altitudine, dai boschi misti di media quota alle ripide pareti rocciose. La caccia in queste zone è regolata da normative regionali che, pur mantenendo una sostanziale uniformità, presentano alcune differenze significative tra i due versanti, soprattutto per quanto riguarda le modalità di prelievo e i periodi di apertura. Stagioni di caccia nella zona Tosco-Emiliana Il calendario venatorio per il 2024 nell'Appennino Tosco-Emiliano riflette la necessità di conciliare tradizione venatoria e conservazione della fauna. Per il cinghiale, specie particolarmente diffusa, il periodo va dal 1° ottobre al 31 gennaio, con l'obbligo di battute organizzate sul versante emiliano e limitazioni al prelievo delle femmine adulte. La caccia al capriolo, gestita attraverso piani di selezione, è consentita dal 1° ottobre al 31 dicembre con metodi di caccia individuale. Per la lepre, il periodo più favorevole va dal 1° ottobre al 30 novembre, mentre per il fagiano la stagione si estende fino al 31 dicembre. La beccaccia, vera regina dei boschi appenninici, può essere cacciata dal 1° novembre al 31 gennaio, con particolare abbondanza nei mesi più freddi. Le migliori zone di caccia nell'Appennino La varietà morfologica dell'Appennino offre habitat diversi per ogni specie. Sul versante emiliano, le foreste demaniali attorno a Pievepelago e le pendici del Monte Cimone rappresentano il regno del cinghiale, con popolazioni particolarmente numerose grazie alla ricchezza di risorse trofiche. In Toscana, le aree della Garfagnana e dell'Alto Appennino Modenese, con i loro castagneti secolari e i boschi misti, sono particolarmente ricche di selvaggina minuta. Le zone di crinale, al confine tra le due regioni, offrono invece eccellenti opportunità per la beccaccia, che trova in questi ambienti il suo habitat ideale durante la migrazione. Regolamenti e divieti nell'area Appenninica La caccia nell'Appennino Tosco-Emiliano è soggetta a una serie di restrizioni volte a tutelare gli ecosistemi più fragili. Nei Parchi Nazionali dell'Appennino Tosco-Emiliano e delle Foreste Casentinesi vige il divieto assoluto di caccia, così come in tutte le riserve naturali regionali. L'uso di munizioni non tossiche è obbligatorio non solo nelle zone umide, ma anche in tutte le aree ad alta valenza naturalistica. In Emilia-Romagna è in vigore il divieto di caccia il martedì e venerdì, misura introdotta per ridurre il disturbo alla fauna. Particolarmente severe sono le norme sulla caccia al cinghiale, con l'obbligo di partecipazione a battute organizzate e limiti precisi al numero di capi prelevabili. Come organizzare la caccia nell'Appennino Per cacciare legalmente in questa zona è necessario munirsi di diversi documenti: oltre alla licenza di caccia italiana, è obbligatorio il tesserino regionale (con costi che variano dagli 80 ai 200 euro a seconda della residenza e della validità) e il permesso specifico dell'ATC della zona scelta. I cacciatori provenienti da altre regioni devono prestare particolare attenzione alle differenze normative tra i due versanti, soprattutto per quanto riguarda le modalità di prelievo e i periodi di apertura. È consigliabile contattare in anticipo le locali sezioni della Federcaccia per ottenere informazioni aggiornate sulle normative e sulle possibilità di accesso ai vari territori. Periodi migliori e consigli pratici L'autunno è senza dubbio la stagione più favorevole per la caccia nell'Appennino Tosco-Emiliano. I mesi di ottobre e novembre, con il loro clima mite e la natura che si prepara all'inverno, sono ideali per la caccia al cinghiale e al capriolo, quando gli animali sono particolarmente attivi nella ricerca di cibo. Per chi cerca la beccaccia, i crinali al confine tra Toscana ed Emilia offrono ottime opportunità, soprattutto dopo le prime gelate che spingono gli uccelli a scendere di quota. L'attrezzatura deve essere adeguata all'ambiente montano: scarponi impermeabili per i sentieri spesso fangosi, un buon binocolo per la caccia al capriolo nelle radure, e abbigliamento mimetico adatto alla vegetazione appenninica. Per chi pratica la caccia al cinghiale, è consigliabile un fucile robusto e preciso, preferibilmente in calibro adeguato alla distanza media di tiro in questi ambienti.

Post: 29 August 13:02

Caccia nelle Alpi Apuane: Stagioni tra Pareti Rocciose e Faggete - Quando Apre e Chiude

Le Alpi Apuane, con i loro paesaggi rocciosi e boscosi che si estendono tra la co

Caccia nelle Alpi Apuane: Stagioni tra Pareti Rocciose e Faggete - Quando Apre e Chiude Le Alpi Apuane, con i loro paesaggi rocciosi e boscosi che si estendono tra la costa toscana e l’entroterra appenninico, rappresentano un ambiente peculiare per la fauna selvatica. Questa zona è habitat naturale di numerose specie come cinghiali, caprioli, lepri e uccelli migratori. Tuttavia, gran parte del territorio rientra nel Parco Naturale Regionale delle Alpi Apuane, dove la caccia è vietata o fortemente limitata. Fuori dai confini del parco, invece, è possibile praticare attività venatoria seguendo regole precise gestite dagli Ambiti Territoriali di Caccia (ATC) locali. Normativa Generale e Periodi di Caccia nelle Alpi Apuane La stagione venatoria nella zona segue il calendario regionale della Toscana, stabilito annualmente sulla base della Legge 3/1994 e aggiornamenti successivi. La caccia generale inizia tradizionalmente con la terza domenica di settembre e termina il 31 gennaio, con differenze a seconda della specie: - Il cinghiale può essere cacciato da settembre a gennaio - Il capriolo è abbattibile da ottobre a dicembre - La lepre, il fagiano e altre forme di selvaggina minore sono prelevabili entro dicembre - Gli uccelli migratori hanno finestre temporali fino a gennaio Il clima temperato e il terreno impervio influenzano sia l’andamento demografico degli animali che le tecniche utilizzate dai cacciatori. Rispetto alle altre aree della Toscana, le Alpi Apuane presentano caratteristiche geografiche uniche, che richiedono adattamenti nell’equipaggiamento e nella strategia di approccio. Negli ultimi anni si è posta maggiore attenzione al controllo del cinghiale, a causa dei danni crescenti nei boschi e nelle colture agricole circostanti. Calendario Stagionale della Caccia Ogni anno vengono definiti nuovi piani faunistici basati su monitoraggi scientifici. Tra i periodi migliori figurano ottobre–novembre, quando il cinghiale è più attivo, e novembre–gennaio, ideale per gli uccelli migratori. Le giornate ventose favoriscono il movimento di anatre, beccacce e tordi, mentre il capriolo è più visibile all’alba e al tramonto. Durante la stagione si tengono eventi legati alla cultura venatoria e al territorio, come mostre di armi, incontri tecnici e corsi organizzati da Federcaccia Toscana e ANUU. Queste occasioni permettono ai cacciatori di confrontarsi sulle normative, migliorare le proprie conoscenze e scoprire le novità dell’ambito venatorio locale. Divieti e Restrizioni All’interno del Parco Naturale delle Alpi Apuane la caccia è vietata. Sono protette specie simbolo come il lupo, l’aquila reale, la ghiandaia alpina e la marmotta, tutte tutelate integralmente. Fuori dal parco ci sono ulteriori restrizioni: - Divieto totale di caccia da febbraio a fine agosto - Non si possono abbattere femmine con piccoli tra maggio e agosto - Le domeniche di ottobre sono giornate di silenzio venatorio - Nelle zone umide è obbligatorio l’uso di munizioni senza piombo Come Ottenere il Permesso di Caccia nella Regione Per praticare caccia nelle aree esterne alle Alpi Apuane è necessario possedere tutta la documentazione richiesta. Oltre al porto d’armi valido, serve il tesserino venatorio regionale annuale, rilasciato dalla Regione Toscana, e l’autorizzazione dell’ATC competente. È obbligatorio dotarsi di assicurazione RC sufficiente e rispettare le normative locali. I cacciatori non residenti devono richiedere permessi specifici con largo anticipo. Associazioni consigliate includono Federcaccia Toscana e ANUU, che forniscono supporto informativo, corsi teorico-pratici e assistenza per ottenere documenti e autorizzazioni. Sanzioni e Responsabilità per il Mancato Rispetto dei Termini Venatori Chi viola le normative incorre in sanzioni severe, soprattutto se coinvolto in attività illegale all’interno del parco o con specie protette. Le multe previste includono: - Fino a 20.000 euro per caccia illegale nel parco - Multe fino a 15.000 euro per l’abbattimento di specie tutelate - 5.000–10.000 euro per chi caccia senza licenza - 50 euro per kg eccedente sul limite giornaliero - Confisca immediata dell’equipaggiamento usato illegalmente Chi commette infrazioni gravi o recidive può perdere la licenza e vedersi negare l’accesso ai permessi futuri. Il rispetto delle regole è essenziale per evitare problemi legali e contribuire alla conservazione del territorio. Consigli per Scegliere Momenti, Luoghi, Equipaggiamento e Tecniche a Seconda delle Stagioni e dei Periodi di Caccia La scelta del momento migliore dipende dalla specie e dall’habitat. Nei terreni montani e rocciosi delle Alpi Apuane, le tecniche vanno adattate al contesto. Alba e tramonto sono ideali per seguire ungulati, mentre le giornate coperte favoriscono l’attività degli uccelli migratori. Dopo la raccolta dei campi aumenta la visibilità e si registra maggiore movimentazione degli animali. Tra le zone consigliate spiccano: - Monte Pana e Monte Corchia, habitat naturale per cinghiali e caprioli - Val di Vara e Lunigiana toscana, ricche di selvaggina minore e battute organizzate - Aree collinari intorno a Carrara, ideali per fagiani e lepri L’equipaggiamento va scelto in base al tipo di ambiente e preda: fucile calibro 12 per versatilità, abbigliamento mimetico adatto alla montagna, ottiche resistenti alle intemperie. In alcune aree autorizzate è consentito l’utilizzo di termocamere per la caccia notturna al cinghiale. Le tecniche efficaci includono l’appostamento fisso per gli uccelli, l’utilizzo di cani da seguita per il recupero e battute organizzate con guida esperta. La caccia nelle Alpi Apuane richiede grande preparazione, conoscenza approfondita del territorio e rispetto rigoroso delle normative. Fuori dai confini del parco, si possono vivere esperienze uniche tra montagne e foreste, sempre nel pieno rispetto della fauna e dell’ambiente. Buona stagione a tutti!

Post: 29 August 12:50

Dai Castelli Romani alla Maremma: Calendario di Caccia nel Lazio con Date e Regolamenti

Il Lazio è una regione ricca di paesaggi naturali unici, dove le montagne appenni

Dai Castelli Romani alla Maremma: Calendario di Caccia nel Lazio con Date e Regolamenti Il Lazio è una regione ricca di paesaggi naturali unici, dove le montagne appenniniche si mescolano a dolci colline, pianure costiere e fitte foreste. Questa varietà offre un ambiente ideale per numerose specie selvatiche, rendendo il territorio una meta ambita per cacciatori esperti e alle prime armi. La stagione venatoria nel Lazio segue la Legge Regionale 12/2007 , aggiornata annualmente con disposizioni specifiche emanate dalla Regione. La caccia generale ha tradizionalmente inizio con la terza domenica di settembre, sebbene alcune specie abbiano finestre temporali differenti. Il cinghiale, in alcuni Ambiti Territoriali di Caccia (ATC) autorizzati, può essere abbattuto già dal 1° settembre come parte di piani di controllo demografico. Le specie residenti come capriolo e lepre sono cacciabili fino al 31 dicembre, mentre gli uccelli migratori possono essere prelevati fino al 31 gennaio. Rispetto a regioni confinanti come l’Umbria e le Marche, il Lazio applica norme più rigide, soprattutto per la tutela ambientale e la convivenza con aree urbane e turistiche. Calendario Stagionale della Caccia nel Lazio Ogni anno viene stilato un calendario basato su monitoraggi scientifici e valutazioni ecologiche. Tra le principali specie cacciabili figurano il cinghiale, il capriolo, la lepre, il fagiano, il colombaccio e la pernice. Il periodo migliore per il cinghiale va da novembre a gennaio, quando si concentrano nelle vallate in cerca di ghiande. Il capriolo è più attivo all’alba o al tramonto tra ottobre e dicembre. Gli uccelli migratori, invece, offrono buone occasioni durante le giornate ventose, specialmente tra settembre e gennaio. Durante la stagione si tengono eventi legati alla cultura venatoria e gastronomica come la Fiera della Caccia e Pesca a Roma (settembre), la Sagra della Cacciagione a Norcia, Bassiano e Cori (ottobre-novembre), e i tradizionali eventi sportivi come il Tiro al Piombo presso i laghi di Bracciano e Bolsena. Divieti e Restrizioni In Lazio molte specie sono tutelate o soggette a limitazioni precise. Tra quelle protette figurano il lupo appenninico, l’istrice e il gatto selvatico, tutti vietati da abbattere. L’uccisione dell’istrice comporta multe fino a 10.000 euro. È previsto un divieto totale di caccia dal 1° febbraio al 31 agosto, periodo di riproduzione e nidificazione. Altre restrizioni includono la chiusura settimanale ogni domenica di ottobre e il divieto assoluto di utilizzare richiami elettronici. I caricatori per fucili non devono superare i due colpi per la caccia agli ungulati. È proibito cacciare entro 500 metri dai nidi e in aree protette, per garantire la conservazione delle popolazioni animali e il rispetto dell’ambiente. Come Ottenere il Permesso di Caccia nella Regione del Lazio Per praticare caccia in Lazio è necessario ottenere autorizzazioni specifiche da parte degli ATC competenti. Oltre al porto d’armi valido, serve il tesserino venatorio regionale annuale, il cui costo è di circa 180 euro, e un’assicurazione RC con copertura minima di 500.000 euro. È obbligatorio iscriversi all’ATC relativo alla zona dove si intende operare. I cacciatori non residenti devono presentare richiesta con largo anticipo e rispettare eventuali limitazioni locali. Tra le associazioni consigliate figura Federcaccia Lazio, che organizza corsi per nuovi cacciatori e fornisce supporto informativo. Altri punti di riferimento sono le armerie autorizzate e lo sportello online della Regione Lazio. Sanzioni e Responsabilità per il Mancato Rispetto dei Termini Venatori Chi viola le normative incorre in sanzioni severe. Le multe per caccia senza licenza oscillano tra 1.500 e 6.000 euro, mentre l’abbattimento di specie protette comporta sanzioni fino a 15.000 euro e può comportare denuncia penale. Chi supera i capi consentiti rischia una multa di 50 euro per ogni chilogrammo eccedente. Chi commette infrazioni gravi o recidive può incorrere nella sospensione o revoca della licenza di caccia, oltre al sequestro dell’attrezzatura utilizzata. Il rispetto delle regole è essenziale per evitare sanzioni e contribuire alla salvaguardia del patrimonio faunistico. Consigli per Scegliere Momenti, Luoghi, Equipaggiamento e Tecniche a Seconda delle Stagioni e dei Periodi di Caccia nel Lazio La scelta del momento migliore dipende dalla specie bersaglio. Alba e crepuscolo sono ideali per ungulati come capriolo e cinghiale, mentre le giornate ventose favoriscono una maggiore attività faunistica tra gli uccelli migratori. Dopo la raccolta dei campi aumenta la visibilità e si registra una maggiore movimentazione degli animali. Tra le zone più indicate: Monti Sibillini e Monti Aurunci per il cinghiale e il capriolo; la Ciociara (Frosinone) per fagiani e pernici; le aree costiere vicino Latina per uccelli migratori; i laghi di Bracciano e Bolsena per anatre e colombacci. L’equipaggiamento va scelto in base al tipo di terreno e specie: mimetismo adatto al bosco, abbigliamento impermeabile per le zone umide, fucile calibro 12 per versatilità. Le tecniche efficaci includono la posta notturna al cinghiale con termocamere autorizzate, lo still-hunting per il capriolo con attenzione al vento e i richiami manuali per gli uccelli migratori, specialmente durante i periodi di passo. La caccia nel Lazio rappresenta una tradizione millenaria che, se praticata con etica e rispetto delle norme, contribuisce alla conservazione del territorio e delle specie animali. Rimane fondamentale che ogni cacciatore si informi correttamente, rispetti le scadenze e agisca in modo responsabile per garantire la sostenibilità futura di questa attività. Buona stagione a tutti!

Post: 27 August 15:03

Search nearby countries

MX flag
CA flag
BS flag
BZ flag
CU flag
GT flag
KY flag
HN flag
SV flag
BM flag
JM flag
TC flag

UH.app — social media network and application for hunters.

© 2025 Uhapp LLC. All rights reserved.