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Maxime Le Gall

Maxime Le Gall

France

Paris, Île-de-France, France

Caccia nelle Alpi Apuane: Stagioni tra Pareti Rocciose e Faggete - Quando Apre e Chiude

Le Alpi Apuane, con i loro paesaggi rocciosi e boscosi che si estendono tra la co

Caccia nelle Alpi Apuane: Stagioni tra Pareti Rocciose e Faggete - Quando Apre e Chiude Le Alpi Apuane, con i loro paesaggi rocciosi e boscosi che si estendono tra la costa toscana e l’entroterra appenninico, rappresentano un ambiente peculiare per la fauna selvatica. Questa zona è habitat naturale di numerose specie come cinghiali, caprioli, lepri e uccelli migratori. Tuttavia, gran parte del territorio rientra nel Parco Naturale Regionale delle Alpi Apuane, dove la caccia è vietata o fortemente limitata. Fuori dai confini del parco, invece, è possibile praticare attività venatoria seguendo regole precise gestite dagli Ambiti Territoriali di Caccia (ATC) locali. Normativa Generale e Periodi di Caccia nelle Alpi Apuane La stagione venatoria nella zona segue il calendario regionale della Toscana, stabilito annualmente sulla base della Legge 3/1994 e aggiornamenti successivi. La caccia generale inizia tradizionalmente con la terza domenica di settembre e termina il 31 gennaio, con differenze a seconda della specie: - Il cinghiale può essere cacciato da settembre a gennaio - Il capriolo è abbattibile da ottobre a dicembre - La lepre, il fagiano e altre forme di selvaggina minore sono prelevabili entro dicembre - Gli uccelli migratori hanno finestre temporali fino a gennaio Il clima temperato e il terreno impervio influenzano sia l’andamento demografico degli animali che le tecniche utilizzate dai cacciatori. Rispetto alle altre aree della Toscana, le Alpi Apuane presentano caratteristiche geografiche uniche, che richiedono adattamenti nell’equipaggiamento e nella strategia di approccio. Negli ultimi anni si è posta maggiore attenzione al controllo del cinghiale, a causa dei danni crescenti nei boschi e nelle colture agricole circostanti. Calendario Stagionale della Caccia Ogni anno vengono definiti nuovi piani faunistici basati su monitoraggi scientifici. Tra i periodi migliori figurano ottobre–novembre, quando il cinghiale è più attivo, e novembre–gennaio, ideale per gli uccelli migratori. Le giornate ventose favoriscono il movimento di anatre, beccacce e tordi, mentre il capriolo è più visibile all’alba e al tramonto. Durante la stagione si tengono eventi legati alla cultura venatoria e al territorio, come mostre di armi, incontri tecnici e corsi organizzati da Federcaccia Toscana e ANUU. Queste occasioni permettono ai cacciatori di confrontarsi sulle normative, migliorare le proprie conoscenze e scoprire le novità dell’ambito venatorio locale. Divieti e Restrizioni All’interno del Parco Naturale delle Alpi Apuane la caccia è vietata. Sono protette specie simbolo come il lupo, l’aquila reale, la ghiandaia alpina e la marmotta, tutte tutelate integralmente. Fuori dal parco ci sono ulteriori restrizioni: - Divieto totale di caccia da febbraio a fine agosto - Non si possono abbattere femmine con piccoli tra maggio e agosto - Le domeniche di ottobre sono giornate di silenzio venatorio - Nelle zone umide è obbligatorio l’uso di munizioni senza piombo Come Ottenere il Permesso di Caccia nella Regione Per praticare caccia nelle aree esterne alle Alpi Apuane è necessario possedere tutta la documentazione richiesta. Oltre al porto d’armi valido, serve il tesserino venatorio regionale annuale, rilasciato dalla Regione Toscana, e l’autorizzazione dell’ATC competente. È obbligatorio dotarsi di assicurazione RC sufficiente e rispettare le normative locali. I cacciatori non residenti devono richiedere permessi specifici con largo anticipo. Associazioni consigliate includono Federcaccia Toscana e ANUU, che forniscono supporto informativo, corsi teorico-pratici e assistenza per ottenere documenti e autorizzazioni. Sanzioni e Responsabilità per il Mancato Rispetto dei Termini Venatori Chi viola le normative incorre in sanzioni severe, soprattutto se coinvolto in attività illegale all’interno del parco o con specie protette. Le multe previste includono: - Fino a 20.000 euro per caccia illegale nel parco - Multe fino a 15.000 euro per l’abbattimento di specie tutelate - 5.000–10.000 euro per chi caccia senza licenza - 50 euro per kg eccedente sul limite giornaliero - Confisca immediata dell’equipaggiamento usato illegalmente Chi commette infrazioni gravi o recidive può perdere la licenza e vedersi negare l’accesso ai permessi futuri. Il rispetto delle regole è essenziale per evitare problemi legali e contribuire alla conservazione del territorio. Consigli per Scegliere Momenti, Luoghi, Equipaggiamento e Tecniche a Seconda delle Stagioni e dei Periodi di Caccia La scelta del momento migliore dipende dalla specie e dall’habitat. Nei terreni montani e rocciosi delle Alpi Apuane, le tecniche vanno adattate al contesto. Alba e tramonto sono ideali per seguire ungulati, mentre le giornate coperte favoriscono l’attività degli uccelli migratori. Dopo la raccolta dei campi aumenta la visibilità e si registra maggiore movimentazione degli animali. Tra le zone consigliate spiccano: - Monte Pana e Monte Corchia, habitat naturale per cinghiali e caprioli - Val di Vara e Lunigiana toscana, ricche di selvaggina minore e battute organizzate - Aree collinari intorno a Carrara, ideali per fagiani e lepri L’equipaggiamento va scelto in base al tipo di ambiente e preda: fucile calibro 12 per versatilità, abbigliamento mimetico adatto alla montagna, ottiche resistenti alle intemperie. In alcune aree autorizzate è consentito l’utilizzo di termocamere per la caccia notturna al cinghiale. Le tecniche efficaci includono l’appostamento fisso per gli uccelli, l’utilizzo di cani da seguita per il recupero e battute organizzate con guida esperta. La caccia nelle Alpi Apuane richiede grande preparazione, conoscenza approfondita del territorio e rispetto rigoroso delle normative. Fuori dai confini del parco, si possono vivere esperienze uniche tra montagne e foreste, sempre nel pieno rispetto della fauna e dell’ambiente. Buona stagione a tutti!

Post: 29 August 12:50

Caccia nelle Marche: Il Calendario Definitivo tra Colline, Laghi e Aree Protette - Dove e Quando Cacciare

Le Marche rappresentano una delle regioni più apprezzate dagli

Caccia nelle Marche: Il Calendario Definitivo tra Colline, Laghi e Aree Protette - Dove e Quando Cacciare Le Marche rappresentano una delle regioni più apprezzate dagli appassionati di caccia in Italia. Con un territorio vario che spazia dai Monti Sibillini alle dolci colline e alla costa adriatica, questa regione offre habitat ideali per numerose specie. Per praticare la caccia in modo legale e responsabile, è fondamentale conoscere le normative locali, i periodi stagionali e le tecniche più efficaci. Regolamento e periodi di caccia nelle Marche La stagione venatoria nelle Marche è disciplinata dalla Legge Regionale 15/2007, con aggiornamenti annuali stabiliti dal piano faunistico-venatorio. La caccia generale apre solitamente la prima domenica di settembre, con alcune deroghe che permettono un’apertura anticipata per specie come il cinghiale (già dal 1° settembre in alcuni ATC selezionati). La chiusura varia a seconda della specie: il 31 gennaio per migratori e specie notturne, e il 31 dicembre per le altre specie residenti. Negli ultimi anni sono state introdotte novità importanti, tra cui il potenziamento delle misure di contenimento del cinghiale (2023) e l’obbligo di registrazione elettronica degli abbattimenti tramite app regionale (2024). Il clima, che va da mediterraneo sulla costa a appenninico nell’entroterra, influenza la distribuzione della fauna, con un territorio composto per il 40% da montagne, 45% da colline e 15% da pianure. Stagioni venatorie per specie Cinghiale (1° settembre – 31 gennaio): il periodo migliore è novembre-dicembre; è consentito l’uso di termocamere solo con autorizzazione speciale. Capriolo (1° ottobre – 31 dicembre): più attivo al primo mattino e al tramonto. Lepre (1° ottobre – 31 dicembre): predilige le prime ore del giorno e condizioni nebbiose. Fagiano (1° ottobre – 31 dicembre): picco di attività in ottobre-novembre. Colombaccio (15 settembre – 31 gennaio): le migrazioni autunnali e invernali offrono le migliori opportunità. Alcune specie, come il daino, sono presenti solo in riserve private o aziende agrituristiche. Divieti e specie protette nelle Marche Tra le specie tutelate integralmente figurano il lupo, l’istrice (con sanzioni fino a 10.000 euro) e il gatto selvatico. Il periodo di stop riproduttivo va dal 1° febbraio al 31 agosto, e tutte le domeniche di ottobre sono giornate di silenzio venatorio. Altre limitazioni includono il divieto di caricatori con più di 2 colpi per ungulati e l’uso di richiami elettronici. Licenze e documentazione necessaria nelle Marche Per cacciare legalmente nelle Marche, è necessario possedere: Porto d’armi di tipo B (per cittadini extra UE) Tesserino regionale annuale (costo medio: 180€) Assicurazione RCT (minimo 50€) Autorizzazione dell’ATC di competenza I permessi possono essere richiesti tramite Federcaccia Marche, armerie autorizzate o gli sportelli online della Regione. Sanzioni e multe nelle Marche Le violazioni alle norme venatorie comportano sanzioni severe: Caccia senza licenza: multa da 1.500 a 6.000€ Abbattimento di specie protette: fino a 15.000€ e possibili conseguenze penali Superamento del numero di capi consentiti: 50€ per ogni kg eccedente Uso di richiami elettronici: sequestro immediato dell’attrezzatura Consigli pratici nelle Marche Zone migliori: Monti Sibillini (caprioli e pernici), colline pesaresi e urbinate (fagiani e lepri), zone umide costiere (anatre migratrici), valli fluviali (cinghiale). Attrezzatura consigliata: Fucile Benelli Vinci o Argo Evo (cal. 12/76), ottiche Swarovski o Zeiss, abbigliamento a strati. Tecniche efficaci: Posta notturna al cinghiale (con termocamera autorizzata), still-hunting al capriolo, puntamento a orecchio nei cedui per fagiani e pernici. Eventi e tradizioni nelle Marche Le Marche ospitano numerosi eventi legati alla caccia, tra cui la Fiera della Caccia e Pesca di Ancona (settembre), le sagre del cinghiale a Sassofeltrio e Urbania (ottobre-novembre), e gare di tiro al piccione nella provincia di Pesaro-Urbino. Sono inoltre disponibili escursioni guidate con cacciatori esperti in molte aree protette. Conoscere queste informazioni è essenziale per vivere la caccia nelle Marche in modo sostenibile e nel rispetto delle normative, garantendo al contempo il mantenimento della ricca biodiversità della regione.

Post: 27 August 11:40

Caccia in Abruzzo: Tra Parchi Nazionali e Aree Libere, il Calendario Venatorio, le Date Chiave per una Battuta di Successo

L’Abruzzo è una regione ricca di biodiversità,

Caccia in Abruzzo: Tra Parchi Nazionali e Aree Libere, il Calendario Venatorio, le Date Chiave per una Battuta di Successo L’Abruzzo è una regione ricca di biodiversità, con un territorio che spazia dalle alte vette del Gran Sasso e della Maiella alle dolci colline e alla costa adriatica. Questa varietà ambientale rende il luogo ideale per la pratica venatoria, grazie alla presenza di numerose specie selvatiche. La stagione 2024-2025 si presenta con regole ben definite, volte a garantire sostenibilità e rispetto dell’ambiente. Per godere appieno dell’esperienza venatoria, è fondamentale conoscere le normative regionali aggiornate. Normativa Generale e Periodi di Caccia in Abruzzo La caccia in Abruzzo è regolata dalla Legge Regionale in conformità con la normativa nazionale (Legge 157/1992), con aggiornamenti annuali basati su studi scientifici sulle popolazioni faunistiche. La stagione principale va generalmente da settembre a gennaio, sebbene i periodi varino in base alla specie e all’area geografica. Le decisioni sulla durata dei periodi di caccia tengono conto delle esigenze ecologiche, gestionali e territoriali, con particolare attenzione alle zone montane dove le nevicate precoci possono ridurre l’accesso ai territori. Rispetto alle regioni confinanti, l’Abruzzo applica norme più restrittive sul cinghiale rispetto al Lazio, mentre differisce dal Molise per l’anticipo dell’apertura alla lepre. Negli anni sono state introdotte modifiche significative, come l’estensione della stagione del cinghiale nel 2019 per contenere la sovrappopolazione e nuove limitazioni per la beccaccia nel 2021, a causa del declino demografico. Calendario Stagionale della Caccia in Abruzzo Il calendario venatorio abruzzese è strutturato in modo da rispettare i cicli biologici delle specie e le caratteristiche territoriali. Tra le principali: Cinghiale: periodo da settembre a gennaio, con battute organizzate soprattutto tra novembre e dicembre - Cervo e capriolo: caccia di selezione consentita da settembre a dicembre. - Lepre e fagiano: abbattibili da **ottobre a dicembre. - Beccaccia e anatra: periodo variabile a seconda delle rotte migratorie, compreso tra settembre e gennaio. Le aree costiere e pianeggianti offrono possibilità estese per gli uccelli migratori, grazie alla presenza di zone umide e alla mitezza climatica. Nei mesi di ottobre e novembre si registra il picco di attività degli ungulati durante la stagione degli amori, mentre dicembre e gennaio sono ideali per la caccia agli acquatici lungo la costa. Durante l’anno si tengono eventi legati alla tradizione venatoria, tra cui la Fiera della Caccia a Pescara (settembre) e la Sagra del Cinghiale (ottobre), occasioni importanti per approfondire la cultura e le tecniche locali. Divieti e Restrizioni in Abruzzo In Abruzzo molte specie sono tutelate o soggette a restrizioni specifiche. Tra quelle protette figurano il lupo, l’orso bruno marsicano, l’aquila reale e altre specie vulnerabili. È vietato cacciare femmine di cervo e capriolo durante il periodo di allattamento (da maggio ad agosto). Il divieto assoluto di caccia è in vigore da febbraio a fine agosto, per permettere la riproduzione e la nidificazione. In caso di emergenze climatiche o incendi, possono essere disposti ulteriori blocchi temporanei. I cacciatori devono evitare di operare entro 500 metri dai nidi e rispettare le norme sui prelievi giornalieri stabiliti per ogni specie. Come Ottenere il Permesso di Caccia nella Regione in Abruzzo Per praticare caccia in Abruzzo è necessario possedere tutta la documentazione richiesta. Oltre al porto d’armi valido, rilasciato dopo superamento dell’esame teorico, serve il tesserino regionale, il cui costo varia tra 50 e 200 euro in base alla tipologia di selvaggina. I cacciatori extracomunitari devono richiedere un permesso temporaneo. È obbligatorio iscriversi all’ATC (Ambito Territoriale di Caccia) competente per zona e dotarsi di un’assicurazione RC. Tra le associazioni consigliate figurano Federcaccia Abruzzo e ANUU, che forniscono supporto tecnico, informazioni sulle normative locali e aggiornamenti stagionali. Sanzioni e Responsabilità per il Mancato Rispetto dei Termini Venatori in Abruzzo Chi viola le normative incorre in sanzioni severe. Le multe per caccia fuori periodo oscillano tra i 500 e i 3.000 euro, mentre l’abbattimento di specie protette comporta sanzioni fino a 10.000 euro e può comportare denuncia penale. Chi commette infrazioni gravi o recidive può incorrere nella sospensione o revoca della licenza di caccia. Consigli per Scegliere Momenti, Luoghi, Equipaggiamento e Tecniche a Seconda delle Stagioni e dei Periodi di Caccia in Abruzzo I momenti migliori per andare a caccia cambiano a seconda della specie bersaglio. Alba e crepuscolo sono ideali per ungulati come capriolo e cinghiale, mentre le giornate coperte favoriscono una maggiore attività faunistica. Dopo la raccolta dei campi aumenta la visibilità e si registra una maggiore movimentazione degli animali. Tra le zone più indicate: - Gran Sasso e Maiella: cinghiali, cervi e caprioli in ambiente montano -Pescara e Chieti: battute organizzate e accesso a diversi habitat - Ortona e Vasto: zone umide costiere, ideali per anatre e altri acquatici L’equipaggiamento va scelto in base al tipo di terreno e specie: mimetismo adatto al bosco, stivali impermeabili per le zone paludose, fucile calibro 12 per ungulati. Le tecniche efficaci includono l’appostamento fisso per gli uccelli, l’utilizzo di cani da seguita per il recupero e battute notturne per il cinghiale in alcune aree autorizzate. La caccia in Abruzzo rappresenta una tradizione millenaria che, se praticata con etica e rispetto delle norme, contribuisce alla conservazione del territorio e delle specie animali. Rimane fondamentale che ogni cacciatore si informi correttamente, rispetti le scadenze e agisca in modo responsabile per garantire la sostenibilità futura di questa attività. Buona stagione a tutti!

Post: 26 August 13:46

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