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Italia: tutto sulla caccia e pesca, notizie, forum.

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3 hours ago

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Caccia in Basilicata: Tra Appennino Lucano e Parco del Pollino - Date, Aperture e Chiusure per Ogni Specie

Regolamentazione e calendario venatorio in Basilicata La Basilicata offre ai cacciatori un territorio variegato che spazia dall'Appennino Lucano alle dolci colline del Vulture, fino alle zone costiere ioniche. La stagione venatoria è regolata dalla Legge Regionale 12/2011, con aggiornamenti annuali che ogni appassionato deve consultare prima di partire per le battute. La stagione generale si apre tradizionalmente la terza domenica di settembre, con chiusure differenziate a seconda delle specie: il 31 gennaio per i migratori e i colombacci, il 31 dicembre per ungulati e selvaggina stanziale. Per il cinghiale, in alcune zone ATC particolarmente infestate, è possibile prolungare l'attività venatoria fino al 31 gennaio. L'orografia del territorio influenza notevolmente i periodi di caccia. Nelle aree montane oltre i 1.000 metri, le aperture sono spesso posticipate di 1-2 settimane rispetto alle zone collinari, dove il clima più mite permette stagioni più lunghe. Le aree protette e i parchi nazionali seguono invece calendari specifici che è fondamentale conoscere. Rispetto alle regioni confinanti, la Basilicata offre 10 giorni in più per la caccia alla lepre rispetto alla Puglia, ma applica limitazioni più severe sul cinghiale rispetto alla Calabria. Con la Campania condivide invece una certa flessibilità per quanto riguarda i migratori. Il 2024 introduce importanti novità: l'obbligo di tracciabilità elettronica degli abbattimenti, il divieto assoluto di utilizzare munizioni al piombo entro 100 metri da qualsiasi corso d'acqua, e nuovi piani di controllo per volpe e cinghiale nelle zone più problematiche. Specie cacciabili e periodi migliori in Basilicata Per quanto riguarda gli ungulati, il cinghiale rappresenta senza dubbio la preda più ambita. La sua stagione va dal 1° ottobre al 31 gennaio, con i periodi migliori nelle notti senza luna di novembre e dicembre, quando l'animale è più attivo nella ricerca di cibo. Il capriolo, presente soprattutto nel magnifico scenario del Parco del Pollino, ha invece una stagione più ridotta, dal 1° ottobre al 31 dicembre. Tra la selvaggina minore, la lepre (cacciabile dal 1° ottobre al 31 dicembre) offre le migliori opportunità dopo le prime piogge autunnali, quando il terreno è più morbido e gli animali si muovono di più. Lo stesso periodo vale per il fagiano, con picchi di attività all'alba nelle zone di coltivazione mista. Il colombaccio, che apre la stagione già il 15 settembre per chiudere il 31 gennaio, regala emozioni uniche durante il passo migratorio di metà ottobre. I momenti della giornata più propizi variano a seconda della specie: l'alba è senza dubbio il momento migliore per capriolo e lepre, mentre il tramonto è ideale per il cinghiale. Per i migratori, le giornate ventose sono spesso le più produttive. La Basilicata vanta anche una ricca tradizione di eventi venatori. A settembre non perdete la Fiera della Caccia a Matera, mentre ottobre è il mese della Sagra della Cacciagione a Potenza. A novembre, Melfi ospita il tradizionale Raduno dei Cani da Seguita, occasione imperdibile per gli appassionati. Divieti e specie protette in Basilicata La Basilicata protegge rigorosamente alcune specie simbolo del suo territorio. Il lupo appenninico, il gatto selvatico e tutti i rapaci sono assolutamente vietati alla caccia, con sanzioni severissime per i trasgressori. Il periodo di stop venatorio va dal 1° febbraio al 31 agosto, mentre tutte le domeniche di novembre sono giorni di silenzio venatorio in tutta la regione. Per quanto riguarda le armi, è vietato l'uso di caricatori con più di 2 colpi quando si cacciano ungulati. Come ottenere i permessi in Basilicata Per cacciare in Basilicata sono necessari alcuni documenti fondamentali: un porto d'armi valido, la licenza venatoria regionale (costo annuale di 160 euro per i residenti), la tessera dell'ATC di riferimento e un'assicurazione RCT con una copertura minima di 50.000 euro. I cacciatori non residenti devono tenere presente alcune regole aggiuntive: pagano un supplemento del 25% sulle licenze, sono obbligati a farsi accompagnare da una guida per i primi due anni di attività nella regione, e devono registrare le proprie armi presso la questura competente. I permessi si possono ottenere presso le sedi degli ATC territoriali, attraverso Federcaccia Basilicata, o nelle armerie autorizzate della regione. Sanzioni e multe in Basilicata Le violazioni vengono punite con severità: cacciare senza licenza può costare da 1.500 a 6.000 euro di multa, mentre l'abbattimento di specie protette può arrivare fino a 15.000 euro di sanzione. Per chi supera i capi consentiti, la multa è di 60 euro per ogni chilogrammo eccedente. Consigli per battute di successo in Basilicata Le zone migliori per la caccia in Basilicata sono tre in particolare: il Parco del Pollino per il capriolo, la Foresta di Gallipoli Cognato per il cinghiale, e la Piana di Metaponto per i colombacci durante le migrazioni. Per quanto riguarda l'attrezzatura, consigliamo un fucile di calibro adatto ai terreni misti della regione, ottiche di qualità con trattamento anti-umidità per affrontare le condizioni appenniniche, e un abbigliamento mimetico studiato per la macchia mediterranea. Le tecniche più efficaci? Per il cinghiale non c'è niente di meglio delle tradizionali battute con cani, mentre per il capriolo l'appostamento ai margini dei boschi dà ottimi risultati. I volatili migratori rispondono bene invece ai richiami manuali, specialmente nelle zone olivetate.

Caccia in Basilicata: Tra Appennino Lucano e Parco del Pollino - Date, Aperture e Chiusure per Ogni Specie

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Marco Rossi

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