Beccaccia - News

Dalle Distese della Maremma alle Zone Umide: Calendario Venatorio Completo con Date e Aree Migliori

Regolamentazione e Periodi di Caccia in Maremma

La Maremma toscana,

Dalle Distese della Maremma alle Zone Umide: Calendario Venatorio Completo con Date e Aree Migliori Regolamentazione e Periodi di Caccia in Maremma La Maremma toscana, con i suoi vasti territori tra macchia mediterranea e zone collinari, offre una delle esperienze venatorie più autentiche d'Italia. La stagione di caccia qui è regolata dalla Regione Toscana seguendo la legge quadro nazionale 157/1992, con periodi che variano in base alle specie e alle specifiche caratteristiche del territorio. Specie e Periodi Venatori in Maremma La caccia in Maremma si svolge generalmente da settembre a gennaio, con aperture differenziate: per la selvaggina stanziale come cinghiale e lepre il periodo va da ottobre a dicembre, mentre per gli uccelli migratori come beccaccia e tordo si estende fino a gennaio. Rispetto alle limitrofe regioni dell'Alto Lazio e dell'Umbria, la Maremma gode di stagioni leggermente più lunghe grazie al clima mite e alla particolare conformazione del territorio. Per quanto riguarda la selvaggina grossa, il cinghiale può essere cacciato da ottobre a gennaio con particolare abbondanza nei mesi di novembre e dicembre durante il periodo degli amori. La lepre e il fagiano hanno invece una stagione più ristretta, da ottobre a dicembre. I tordi e le beccacce, vera specialità della zona, offrono ottime opportunità da novembre a gennaio, soprattutto nelle zone boschive vicino a Grosseto e nelle campagne di Capalbio. Divieti e Protezioni.Documenti necessari Nella Maremma La Maremma vieta assolutamente la caccia a specie protette come il lupo appenninico e l'istrice, con multe che possono superare i 15.000 euro in caso di infrazione. Da ricordare anche il divieto di caccia nei giorni di pioggia intensa e il periodo di chiusura obbligatorio dal 1° febbraio al 31 agosto. Per praticare la caccia in questa zona, è necessario essere in regola con diversi documenti: il porto d’armi per uso venatorio, la licenza regionale (costo tra 100 e 250€), il tesserino Federcaccia e un’assicurazione RC obbligatoria. Le aree migliori si trovano nel Parco della Maremma (nelle zone periferiche), nelle Colline Metallifere e nelle zone umide della Diaccia Botrona. Le migliori zone si trovano in Maremma: - Parco della Maremma (aree periferiche) - Colline metallifere - Zone umide della Diaccia Botrona Consigli pratici: - Ottobre/novembre: miglior periodo per cinghiali - Abbigliamento mimetico leggero per la macchia - Fucili calibro 12 per selvaggina minuta - Appostamenti all'alba vicino ai corsi d'acqua Eventi venatori nella Maremma Nella Maremma , la caccia non è solo un’attività sportiva o di controllo faunistico, ma anche un momento di incontro e di tradizione. Per questo motivo, ogni anno si tengono diversi eventi venatori che richiamano appassionati da tutta Italia, offrendo occasioni di aggiornamento, confronto e valorizzazione del territorio. Tra i più importanti spicca la Fiera Regionale della Caccia e della Pesca di Grosseto , evento annuale che propone stand espositivi dedicati ad armi, attrezzature, abbigliamento tecnico e cani da lavoro, insieme a dimostrazioni pratiche e incontri formativi sulle normative regionali e nazionali. Un altro appuntamento imperdibile è il Toscana Wild Hunting Festival, organizzato in autunno a Pisa ma con forte partecipazione di cacciatori maremmani. Questa manifestazione offre corsi pratici di tiro, laboratori per l’addestramento dei cani, seminari sulla conservazione della fauna e sull’utilizzo sostenibile del territorio. È un’occasione per approfondire le tecniche di caccia moderna e tradizionale, confrontandosi con esperti e produttori di attrezzatura professionale. Tra gli eventi più sentiti dalla comunità venatoria locale ci sono le Giornate Ecologiche Venatorie , promosse da Federcaccia Toscana e Enalcaccia, che si svolgono tra settembre e ottobre. Queste giornate combinano attività pratiche come escursioni guidate e monitoraggio della fauna con momenti didattici dedicati ai giovani e alle scuole, per trasmettere una visione consapevole e responsabile della caccia come strumento di gestione ambientale. Questi eventi non sono semplici raduni, ma rappresentano un’opportunità per rinsaldare la comunità venatoria, promuovere la sostenibilità e rafforzare il rapporto tra uomo, natura e tradizioni locali. La Maremma continua a essere un punto di riferimento per chi pratica caccia in modo rispettoso e consapevole, grazie a una rete di associazioni e strutture che ne valorizzano la storia e il futuro.

Post: 29 August 12:58

Caccia in Puglia: Stagioni Venatorie tra Oliveti e Zone Umide - Quando Apre e Chiude

Principali periodi di caccia nella regione di Puglia

La Puglia offre ai cacciatori

Caccia in Puglia: Stagioni Venatorie tra Oliveti e Zone Umide - Quando Apre e Chiude Principali periodi di caccia nella regione di Puglia La Puglia offre ai cacciatori un territorio ricco e variegato, con stagioni venatorie che si estendono generalmente da settembre a gennaio. La Regione Puglia regolamenta attentamente i periodi di caccia in base alla Legge Nazionale 157/1992 e alle direttive UE, con aggiornamenti annuali che tengono conto dei monitoraggi faunistici. Le peculiarità climatiche e territoriali influenzano notevolmente l'attività venatoria: le zone costiere del Salento sono ideali per gli uccelli migratori, mentre le aree collinari del Gargano e delle Murge offrono ottime opportunità per la caccia al cinghiale. Rispetto alle regioni confinanti, la Puglia presenta alcune differenze significative. Mentre in Basilicata ci sono più restrizioni sulla lepre, qui si gode di una maggiore libertà. Al contrario, per la beccaccia il periodo d'apertura risulta più tardivo che in Campania. Negli ultimi anni si sono verificati importanti cambiamenti normativi, come le restrizioni del 2021 nelle zone umide protette e l'estensione del 2023 per il controllo del cinghiale nelle aree sovrappopolate. Calendario stagionale della caccia in Puglia Il calendario venatorio pugliese prevede per la selvaggina grossa la caccia al cinghiale dal 1° ottobre al 31 gennaio e alla volpe dal 15 settembre al 31 dicembre. Per quanto riguarda la selvaggina minuta, la lepre può essere cacciata dal 1° ottobre al 30 novembre, il fagiano fino al 31 dicembre e la beccaccia dal 1° novembre al 31 gennaio. I mesi migliori risultano ottobre-novembre per il cinghiale e dicembre-gennaio per gli acquatici. Non mancano gli appuntamenti tradizionali come la Fiera della Caccia a settembre a Bari e la Sagra del Cinghiale a ottobre a Foggia. Divieti e Restrizioni in Puglia La regolamentazione pugliese vieta assolutamente la caccia a specie protette come lupo, lontra e nibbio reale, mentre impone limitazioni per le femmine di cinghiale con piccoli. Il periodo di chiusura va dal 1° febbraio al 31 agosto, con possibili sospensioni temporanee durante la migrazione primaverile. Per esercitare l'attività venatoria è necessario possedere il porto d'armi per uso venatorio, il tesserino regionale (con costi tra 50 e 200 euro) e un'assicurazione RC obbligatoria. Gli ATC locali e Federcaccia Puglia rappresentano punti di riferimento fondamentali per informazioni e aggiornamenti. Sanzioni e Responsabilità per il Mancato Rispetto dei Termini Venatori in Puglia Le sanzioni per chi trasgredisce le norme possono essere severe: fino a 5.000 euro per chi caccia senza licenza e fino a 15.000 euro più il sequestro delle armi per l'abbattimento di specie protette. Per chi vuole ottenere i migliori risultati, il Gargano rappresenta la zona ideale per il cinghiale, mentre il Salento è perfetto per gli acquatici. L'attrezzatura deve essere adeguata al territorio, con particolare attenzione agli stivali impermeabili per le zone umide. Consigli per Scegliere Momenti, Luoghi, Equipaggiamento e Tecniche a Seconda delle Stagioni e dei Periodi di Caccia in Puglia Per massimizzare il successo venatorio in Puglia, è fondamentale adattare strategie e attrezzature alle caratteristiche del territorio. Nelle zone boschive del Gargano e delle Murge, dove il cinghiale è particolarmente attivo, si consigliano approcci silenziosi con buone ottiche notturne per le ore crepuscolari, quando gli animali sono più mobili. Per la caccia agli acquatici nelle zone umide del Salento, sono indispensabili stampi di qualità, richiami efficaci e abbigliamento mimetico adatto agli ambienti palustri. Fondamentali stivali impermeabili alti, considerando le frequenti aree allagate. La mezza stagione richiede vestiario astrati per affrontare le tipiche escursioni termiche pugliesi, mentre in inverno non bisogna sottovalutare il vento freddo che spira dalle Murge. Per la caccia alla lepre nelle aree collinari, cani da seguita ben addestrati fanno la differenza. Si raccomanda sempre di verificare le previsioni meteo e di informarsi presso gli ATC locali sulle condizioni specifiche delle singole riserve. Non trascurare l'importanza di un buon binocolo per l'avvistamento a distanza, specialmente nelle aperte distese della Murgia barese.

Post: 27 August 15:07

Caccia in Campania: Stagioni e Regole per Cinghiali, Lepri e Beccacce tra Coste e Appennino

La Campania è una regione ricca di biodiversità, con un territorio che spazia

Caccia in Campania: Stagioni e Regole per Cinghiali, Lepri e Beccacce tra Coste e Appennino La Campania è una regione ricca di biodiversità, con un territorio che spazia dalle montagne dell’Appennino ai dolci rilievi collinari, fino alle pianure costiere. Questo ambiente variegato rende il Lazio una meta ideale per i cacciatori, grazie alla presenza di numerose specie selvatiche e a una forte tradizione rurale legata alla caccia. Tuttavia, per godere appieno dell’esperienza venatoria in questa terra, è essenziale conoscere le normative locali, rispettare i periodi consentiti e scegliere con attenzione momenti, luoghi e tecniche. Normativa Generale e Periodi di Caccia in Campania La stagione venatoria in Campania segue la Legge Regionale 12/2007 , aggiornata annualmente con disposizioni specifiche emanate dalla Regione. La caccia generale ha tradizionalmente inizio con la terza domenica di settembre , sebbene alcune specie abbiano finestre temporali differenti. Il cinghiale, in alcuni Ambiti Territoriali di Caccia (ATC) autorizzati, può essere abbattuto già dal 1° settembre come parte di piani di controllo demografico. Le specie residenti come capriolo e lepre sono cacciabili fino al 31 dicembre , mentre gli uccelli migratori possono essere prelevati fino al 31 gennaio . Rispetto a regioni confinanti come Lazio e Basilicata, la Campania applica regole ben bilanciate tra conservazione ambientale e gestione sostenibile della fauna. Negli ultimi anni sono state introdotte novità importanti: nel 2023 si è posto maggiore attenzione alla conservazione degli habitat naturali, mentre nel 2024 è entrato in vigore l’obbligo del Sistema FAUNA , un registro digitale per tracciare tutti gli abbattimenti legali. Calendario Venatorio Stagionale in Campania Ogni anno viene stilato un calendario basato su monitoraggi scientifici e valutazioni ecologiche. Tra le principali specie cacciabili figurano: Cinghiale : periodo da settembre a gennaio , migliore tra novembre e dicembre Capriolo : presente soprattutto nelle aree protette dei Monti della Campania, abbattibile da ottobre a dicembre Daino : disponibile solo in riserve private o aziende agrituristiche Lepre e fagiano : periodo da ottobre a dicembre , picco tra ottobre e novembre Colombaccio : finestra aperta da metà settembre a gennaio , ideale durante le migrazioni Pernice rossa : diffusa nell’entroterra irpino e sannita I momenti migliori cambiano a seconda della specie: Il cinghiale è più attivo durante acorn season (novembre-dicembre) Il capriolo è più visibile all’alba o al tramonto Gli uccelli migratori offrono buone occasioni in giornate ventose Divieti e Restrizioni in Campania In Campania molte specie sono tutelate o soggette a limitazioni precise. Tra quelle protette figurano il lupo appenninico , l’istrice e il gatto selvatico , tutti vietati da abbattere. L’uccisione dell’istrice comporta multe fino a 10.000 euro . È previsto un divieto totale di caccia dal 1° febbraio al 31 agosto , periodo di riproduzione e nidificazione. Altri vincoli includono la chiusura settimanale ogni domenica di ottobre e il divieto assoluto di utilizzare richiami elettronici. I caricatori per fucili non devono superare i due colpi per la caccia agli ungulati. È proibito cacciare entro 500 metri dai nidi e in aree protette, per garantire la conservazione delle popolazioni animali e il rispetto dell’ambiente. Come Ottenere il Permesso di Caccia nella Regione di Campania Per praticare caccia in Campania è necessario ottenere autorizzazioni specifiche da parte degli ATC competenti. Oltre al porto d’armi valido, serve il tesserino venatorio regionale annuale, il cui costo è di circa 180 euro , e un’assicurazione RC con copertura minima di 500.000 euro . È obbligatorio iscriversi all’ATC relativo alla zona dove si intende operare. I cacciatori non residenti devono presentare richiesta con largo anticipo e rispettare eventuali norme locali. Tra le associazioni consigliate figura Federcaccia Campania , che organizza corsi per nuovi cacciatori e fornisce supporto informativo. Altri punti di riferimento sono le armerie autorizzate e lo sportello online della Regione Campania. Sanzioni e Responsabilità per il Mancato Rispetto delle Normative Chi viola le normative incorre in sanzioni severe. Le multe per caccia senza licenza oscillano tra 1.500 e 6.000 euro , mentre l’abbattimento di specie protette comporta sanzioni fino a 15.000 euro , con possibili denunce penali. Chi supera i capi consentiti rischia una multa di 50 euro per kg eccedente . Chi commette infrazioni gravi o recidive può incorrere nella sospensione o revoca della licenza di caccia, oltre al sequestro dell’attrezzatura utilizzata. Il rispetto delle regole è essenziale per evitare sanzioni e contribuire alla salvaguardia del patrimonio faunistico. Consigli per Scegliere Momenti, Luoghi, Equipaggiamento e Tecniche a Seconda delle Stagioni e dei Periodi di Caccia in Campania La scelta del momento migliore dipende dalla specie bersaglio. Alba e crepuscolo sono ideali per ungulati come capriolo e cinghiale, mentre le giornate ventose favoriscono una maggiore attività faunistica tra gli uccelli migratori. Dopo la raccolta dei campi aumenta la visibilità e si registra una maggiore movimentazione degli animali. Tra le zone più indicate: Monti del Matese e Picentini : ideali per caprioli e cinghiali Irpinia e Sannio : rifugio di fagiani e pernici Aree costiere vicino Salerno e Napoli : interessanti per uccelli migratori L’equipaggiamento va scelto in base al tipo di terreno e specie: mimetismo adatto al bosco, abbigliamento impermeabile per le zone umide, fucile calibro 12 per versatilità. Le tecniche efficaci includono la posta notturna al cinghiale con termocamere autorizzate, lo still-hunting per il capriolo con attenzione al vento e i richiami manuali per gli uccelli migratori, specialmente durante i periodi di passo. La caccia in Campania rappresenta una tradizione millenaria che, se praticata con etic

Post: 27 August 15:05

Caccia in Sicilia: Dalle Beccacce dei Nebrodi ai Cinghiali dell'Etna - Date, Regole e Segreti Locali

La Sicilia è una delle regione italiane più ricche di biodiversità,

Caccia in Sicilia: Dalle Beccacce dei Nebrodi ai Cinghiali dell'Etna - Date, Regole e Segreti Locali La Sicilia è una delle regione italiane più ricche di biodiversità, grazie ai suoi paesaggi che spaziano dalle montagne alle coste, passando per le vaste pianure interne. Questo rende il territorio ideale per la pratica venatoria, a patto che essa avvenga nel rispetto della legge e con un’attitudine sostenibile. La stagione venatoria è regolata dalla Legge Regionale 33/1997, aggiornata annualmente, e prevede periodi diversificati in base alla specie e al tipo di ambiente. Normativa Generale e Periodi di Caccia in Sicilia La caccia in Sicilia si svolge all’interno di un contesto normativo preciso, definito autonomamente dalla Regione. La stagione principale ha inizio solitamente con la terza domenica di settembre e termina il 31 gennaio, sebbene i periodi varino a seconda della specie: -Uccelli migratori: periodo generalmente compreso tra settembre e gennaio -Mammiferi (cinghiale, lepre, coniglio): da ottobre a dicembre, con possibili estensioni locali -Selvaggina stanziale: finestre temporali più lunghe ma soggette a restrizioni Il clima mediterraneo e l’eterogeneità del territorio influenzano fortemente la presenza e l’attività degli animali. Rispetto ad altre regioni come Toscana o Lombardia, la Sicilia presenta stagioni leggermente anticipate per gli uccelli migratori, grazie alle temperature più miti. Negli ultimi anni sono state introdotte ulteriori limitazioni per proteggere alcune specie a rischio, soprattutto dopo il 2020, quando sono aumentati i controlli sul bracconaggio. Calendario Stagionale della Caccia in Sicilia Ogni anno viene stabilito un calendario venatorio basato su studi scientifici e monitoraggi faunistici. Le specie principali abbattibili seguono schemi ben definiti: - Cinghiale: periodo da ottobre a dicembre, con battute organizzate - Lepre e coniglio selvatico: abbattibili da settembre a gennaio - Beccacce e tordi: periodo migliore tra settembre e dicembre, con picco a novembre -Colombacci: periodo breve, concentrato tra settembre e ottobre durante le migrazioni I momenti migliori per la caccia coincidono con l’alba e il tramonto, quando l’attività faunistica è maggiore. In autunno, molti animali sono particolarmente attivi nella ricerca di cibo per prepararsi all’inverno. Durante la stagione si tengono eventi importanti come la Fiera della Caccia a Palermo, occasione per esporre attrezzature e incontrare esperti, e le battute organizzate al cinghiale promosse da associazioni locali. Divieti e Restrizioni in Sicilia In Sicilia molte specie sono tutelate o soggette a restrizioni specifiche. Tra quelle protette figurano il lupo, l’aquila reale, il cervo sardo, la starna siciliana e il fagiano, tutti vietati da abbattere. Sono inoltre previsti divieti temporali: - Periodo di riproduzione: dal 1° marzo al 31 agosto, con chiusura totale per molte specie - Caccia notturna: vietata tranne che per il cinghiale con autorizzazione specifica È proibito cacciare entro 500 metri dai nidi e in aree protette come parchi e riserve naturali. Il rispetto di queste norme è essenziale per garantire la conservazione delle popolazioni animali e mantenere un equilibrio ecologico. Come Ottenere il Permesso di Caccia nella Regione in Sicilia Per praticare caccia in Sicilia è necessario possedere tutta la documentazione richiesta. Oltre al porto d’armi valido, rilasciato dopo superamento dell’esame teorico, serve il tesserino regionale emesso dalla Regione Sicilia. È obbligatorio dotarsi di un’assicurazione RC. Tra le associazioni consigliate figurano Federcaccia Sicilia e Arcicaccia, che forniscono supporto tecnico, corsi di formazione e accompagnamento per chi visita la regione per la prima volta. Sanzioni e Responsabilità per il Mancato Rispetto dei Termini Venatori in Sicilia Chi viola le normative incorre in sanzioni severe. Le multe per caccia senza licenza possono arrivare fino a 2.000 euro, mentre l’abbattimento di specie protette comporta sanzioni fino a 10.000 euro e può comportare denuncia penale. Chi commette infrazioni gravi o recidive può incorrere nella sospensione o revoca della licenza di caccia, oltre al sequestro dell’attrezzatura utilizzata. Consigli per Scegliere Momenti, Luoghi, Equipaggiamento e Tecniche a Seconda delle Stagioni e dei Periodi di Caccia La scelta del momento migliore dipende dalla specie bersaglio. Alba e crepuscolo sono ideali per ungulati come capriolo e cinghiale, mentre le giornate coperte favoriscono una maggiore attività faunistica. Dopo la raccolta dei campi aumenta la visibilità e si registra una maggiore movimentazione degli animali. Tra le zone più indicate: - Madonie e Nebrodi: ambiente ideale per il cinghiale - Area di Vendicari: zona umida perfetta per anatre e altri acquatici - Campagne interne: habitat naturale di lepri e conigli L’equipaggiamento va scelto in base al tipo di terreno e specie: mimetismo adatto al bosco, scarpe robuste per terreni accidentati, fucile calibro 12 per selvaggina media. Le tecniche efficaci includono l’appostamento fisso per gli uccelli, l’utilizzo di cani da seguita per il recupero e battute organizzate per il cinghiale. La caccia in Sicilia rappresenta una tradizione antica che, se praticata con etica e rispetto delle norme, contribuisce alla conservazione del territorio e delle specie animali. Rimane fondamentale che ogni cacciatore si informi correttamente, rispetti le scadenze e agisca in modo responsabile per garantire la sostenibilità futura di questa attività. Buona stagione a tutti!

Post: 26 August 14:08

Caccia in Sardegna: Dai Mufloni alle Beccacce, Calendario e Segreti dell’Isola Selvaggia

La Sardegna è una delle regioni italiane più affascinanti per la pratica venator

Caccia in Sardegna: Dai Mufloni alle Beccacce, Calendario e Segreti dell’Isola Selvaggia La Sardegna è una delle regioni italiane più affascinanti per la pratica venatoria. Il suo paesaggio unico, che spazia dalle coste incontaminate alle montagne interne, unito a una ricca biodiversità, rende questa terra meta ideale per cacciatori esperti e appassionati. La stagione venatoria si svolge generalmente da settembre a gennaio, con variazioni legate alla specie e al territorio. Per praticare caccia in modo legale e responsabile, è essenziale conoscere le normative regionali aggiornate, rispettare i periodi di chiusura e seguire le buone pratiche venatorie. Normativa Generale e Periodi di Caccia in Sardegna La gestione della caccia in Sardegna è regolata dalla Regione Autonoma in base alla normativa nazionale (Legge 157/1992) e alle direttive europee. Ogni anno vengono definite le date precise sulla base di monitoraggi scientifici sulle popolazioni faunistiche e delle caratteristiche territoriali. La stagione principale va tradizionalmente da settembre a gennaio, sebbene alcune specie abbiano finestre temporali differenti. Le aree costiere permettono una stagione più lunga per gli uccelli migratori grazie al clima mite, mentre nelle zone montane, come il Gennargentu, l’attività è limitata dalle condizioni climatiche. Rispetto ad altre regioni, la Sardegna presenta normative più flessibili rispetto alla Corsica per il cinghiale, ma meno permissive rispetto alla Sicilia per la lepre, con apertura anticipata da ottobre. Negli ultimi anni sono state introdotte modifiche significative: nel 2020 è stata estesa la possibilità di caccia al muflone per contenere la sovrappopolazione, mentre nel 2022 sono aumentate le restrizioni per la beccaccia, a causa del calo demografico. Calendario Stagionale della Caccia in Sardegna Il calendario venatorio regionale è strutturato in base alla biologia e all’ecologia delle specie: - Cinghiale: periodo da settembre a gennaio, con battute organizzate soprattutto tra novembre e dicembre - Muflone: abbattibile da ottobre a dicembre, con quote limitate per garantire la sostenibilità - Cervo: solo caccia di selezione consentita da settembre a dicembre - Lepre e pernice sarda: cacciabili da ottobre a dicembre - Uccelli migratori: periodo variabile tra settembre e gennaio, a seconda delle rotte migratorie Tra i momenti migliori figurano ottobre e novembre, quando il cinghiale è più attivo, e dicembre e gennaio, ideali per la caccia agli acquatici nelle zone umide costiere. Durante la stagione si tengono eventi importanti come la Sagra del Cinghiale a Nuoro (ottobre) e la Fiera della Caccia a Cagliari (settembre), occasioni per approfondire la cultura venatoria locale e scoprire nuove tecniche e attrezzature. Divieti e Restrizioni in Sardegna In Sardegna molte specie sono protette o soggette a particolari limitazioni. Tra quelle vietate figurano il cervo sardo, il grifone e la foca monaca, simboli della biodiversità isolana. Sono inoltre previste restrizioni per il muflone durante il periodo di allattamento (da aprile a luglio). La caccia è vietata dal 1° febbraio al 31 agosto, periodo di riproduzione e nidificazione. In caso di emergenze ambientali come incendi o maltempo, possono essere disposti divieti temporanei. È proibito cacciare entro 500 metri dai nidi e durante i giorni di pioggia intensa o vento forte, per ragioni di sicurezza e rispetto degli animali. Come Ottenere il Permesso di Caccia nella Regione in Sardegna Per praticare caccia in Sardegna è necessario possedere tutta la documentazione richiesta. Oltre al porto d’armi valido, rilasciato dopo superamento dell’esame teorico, serve il tesserino regionale, il cui costo varia tra 80 e 300 euro in base alla tipologia di selvaggina. I cacciatori extracomunitari devono richiedere un permesso temporaneo. È obbligatorio iscriversi all’ATC (Ambito Territoriale di Caccia) competente per zona e dotarsi di un’assicurazione RC. Tra le associazioni consigliate figurano Federcaccia Sardegna e ANUU, che forniscono supporto tecnico, informazioni sulle normative locali e accompagnamento per chi visita l’isola per la prima volta. Sanzioni e Responsabilità per il Mancato Rispetto dei Termini Venatori in Sardegna Chi viola le normative incorre in sanzioni severe. Le multe per caccia fuori periodo oscillano fino a 5.000 euro, mentre l’abbattimento di specie protette comporta sanzioni fino a 15.000 euro e può comportare denuncia penale. Chi commette infrazioni gravi o recidive può incorrere nella sospensione o revoca della licenza di caccia. Consigli per Scegliere Momenti, Luoghi, Equipaggiamento e Tecniche a Seconda delle Stagioni e dei Periodi di Caccia I momenti migliori per andare a caccia cambiano a seconda della specie bersaglio. Alba e crepuscolo sono ideali per ungulati come cinghiali e mufloni, mentre le giornate coperte favoriscono una maggiore attività faunistica. Dopo la raccolta dei campi aumenta la visibilità e si registra una maggiore movimentazione degli animali. Tra le zone più indicate: - Nuoro e Ogliastra: ambiente ideale per cinghiali e mufloni - Cagliari e Oristano: zone umide costiere, perfette per anatre e altri acquatici - Montiferru e Marghine: colline e boschi, habitat naturale di lepri e pernici L’equipaggiamento va scelto in base al tipo di terreno e specie: mimetismo adatto alla macchia mediterranea, stivali impermeabili per le zone paludose, fucile calibro 12 per ungulati. Le tecniche efficaci includono l’appostamento fisso per gli uccelli, l’utilizzo di cani da seguita per il recupero e battute notturne per il cinghiale in alcune aree autorizzate. La caccia in Sardegna rappresenta una tradizione millenaria che, se praticata con etica e rispetto delle norme, contribuisce alla conservazione del territorio e delle specie animali. Rimane fondamentale che ogni cacciatore si informi correttamente, rispetti le scadenze e agisca in modo responsabile per garantire la sostenibilità futura di que

Post: 26 August 14:07

Caccia in Toscana: Stagioni, Licenze, Regolamenti e Consigli per una Pratica Sostenibile

Principali periodi di caccia nella regione  in Toscana

La Toscana è una delle r

Caccia in Toscana: Stagioni, Licenze, Regolamenti e Consigli per una Pratica Sostenibile Principali periodi di caccia nella regione in Toscana La Toscana è una delle regioni italiane più apprezzate dagli appassionati di caccia, grazie alla sua ricca biodiversità e al paesaggio variegato che va dalle colline alle aree montane. La pratica venatoria è regolamentata con precisione dalla Legge Regionale 3/1994, aggiornata annualmente, e richiede il rispetto rigoroso di normative volte a garantire la sostenibilità ambientale e la conservazione delle specie. È fondamentale verificare sempre le informazioni aggiornate sul sito della Regione Toscana prima di intraprendere qualsiasi attività venatoria. Calendario stagionale della caccia in Toscana La stagione principale di caccia si apre tradizionalmente con la terza domenica di settembre e termina il 31 dicembre. Per alcune specie, come la beccaccia, sono previsti prolungamenti fino al 31 gennaio. Inoltre, la caccia al cinghiale è consentita in alcune zone specifiche dal 1° maggio al 31 gennaio. Le date possono variare leggermente in base alle condizioni climatiche locali, all’andamento demografico delle popolazioni animali e alle scelte gestionali regionali. Rispetto alle regioni confinanti, la Toscana presenta talvolta regole più restrittive: ad esempio, l’Emilia-Romagna ha una stagione degli uccelli più breve, l’Umbria applica quote più severe per il cinghiale, mentre nel Lazio è vietato cacciare la domenica. Negli ultimi anni sono state introdotte importanti novità nella gestione venatoria toscana. Nel 2022 è stato approvato un nuovo piano per la gestione dei cinghiali, seguito nel 2023 dall’obbligo di marcatura elettronica dei capi abbattuti. Nel 2024 è stata invece ridotta del 30% la quota massima per i tordi, a causa di una diminuzione significativa del loro numero. Le stagioni venatorie variano a seconda della specie. Il cinghiale può essere cacciato da maggio a gennaio, mentre il capriolo è disponibile tra il 15 settembre e il 15 dicembre e il daino dal 1° ottobre al 31 dicembre. Tra la selvaggina minore, la lepre si caccia dal 15 settembre al 31 dicembre, con un picco a novembre; il fagiano è cacciabile dopo le prime piogge, tra ottobre e dicembre. La beccaccia, invece, è presente nei periodi di freddo intenso e si caccia fino a gennaio. Il colombaccio ha un periodo migratorio limitato tra la metà e la fine di settembre. Gli orari ideali per la caccia dipendono dalla specie bersaglio. Per gli ungulati, come il cinghiale o il capriolo, il momento migliore è l’alba (tra le 5:30 e le 8:30), mentre per gli uccelli è preferibile il tardo pomeriggio. Le giornate con cielo coperto tendono a favorire una maggiore attività faunistica. Tra gli eventi venatori più rilevanti spiccano la caccia al cinghiale a San Miniato (ottobre), il Palio della Lepre nella provincia di Siena (novembre) e la Fiera di Migliarina a Lucca (agosto), dedicata alle novità dell’equipaggiamento per cacciatori. Divieti e Restrizioni in Toscana In Toscana sono presenti numerose specie protette, tra cui il lupo, che gode di protezione assoluta, il mouflon, cacciabile solo in tre aree specifiche, e l’aquila reale, per cui è vietata ogni forma di disturbo. La chiusura generale della stagione venatoria va dal 1° febbraio al 31 agosto, sebbene tale periodo possa variare a seconda della specie. È vietato cacciare entro 500 metri dai nidi e durante il mese di ottobre non è possibile abbattere femmine. Come Ottenere il Permesso di Caccia nella Regione in Toscana Per praticare caccia in Toscana è necessario ottenere una serie di documenti: il porto d’armi (o permesso temporaneo per cittadini non UE), il tesserino venatorio (dopo aver superato un esame teorico), un’assicurazione regionale annuale (che varia tra 50 e 150 euro) e il tesserino dell’ATC (Ambito Territoriale di Caccia) relativo alla zona dove si intende operare. Tra le associazioni di riferimento figurano Federcaccia Toscana e ANUU, specializzata nella caccia agli uccelli. Sanzioni e Responsabilità per il Mancato Rispetto dei Termini Venatori in Toscana Le sanzioni per chi viola le normative sono severe: multe da 500 a 3.000 euro per caccia fuori periodo, fino a 15.000 euro per il danneggiamento di specie protette, e 1.000 euro con sequestro dell’attrezzatura per mancanza di licenza. Anche la caccia domenicale è vietata in Toscana, con una multa di 300 euro. Consigli per Scegliere Momenti, Luoghi, Equipaggiamento e Tecniche a Seconda delle Stagioni e dei Periodi di Caccia in Toscana Tra le zone più indicate per la caccia vi sono la Maremma, famosa per la presenza di cinghiali e cervidi, l’Appennino toscano, importante per i corridoi migratori, e la Val d’Orcia, nota per battute organizzate. L’attrezzatura consigliata include un fucile calibro 12 per terreni variabili, una carabina 7mm-08 per la caccia ai grandi ungulati e, opzionalmente, una termocamera per il recupero di animali feriti. Le tecniche efficaci includono l’utilizzo di cani da caccia nei querceti per i cinghiali, il posizionamento ai margini dei vigneti per i cervidi e la caccia agli uccelli dopo la raccolta delle olive. La caccia in Toscana rappresenta una tradizione millenaria che, se praticata con etica e rispetto delle norme, contribuisce alla conservazione del territorio e delle specie animali. Rimane fondamentale che ogni cacciatore si informi correttamente, rispetti le scadenze e agisca in modo responsabile per garantire la sostenibilità futura di questa attività.

Post: 26 August 12:30

Beccacce che Passione

Magazine with over 10 years of history, dedicated exclusively to hunting woodcock and dogs used for this hunt. In addition to deepening the technic

Beccacce che Passione Magazine with over 10 years of history, dedicated exclusively to hunting woodcock and dogs used for this hunt. In addition to deepening the technical aspects of this fascinating hunt, it addresses the scientific, biological and social issues related to this migratory and specific hunting activity. We talk about the various hunting techniques, the traditions that are part of the history of woodcock hunting, the management problems that affect this migratory, the various dog breeds selected for this type of hunting. In its pages there are also stories, technical tests, cynophilia, recipes and what aesthetic revolves around this noble hunt. There is no shortage of woodcock hunting articles abroad, always respecting the strictest hunting traditions. Beccacce che Passione is a periodical magazine (on newsstands every three months) published by Editoriale C&C. #beccaccechepassione #Magazine #Italia #hunt #hunting #huntingwoodcock #woodcock #dogs

Post: 23 April 12:48

Benelli 828 U Beccaccia 12 Gauge Review: A Hunter's Deep Dive

The Benelli 828 U Beccaccia. The name itself evokes images of challenging hunts in dense cover, pursuing el

Benelli 828 U Beccaccia 12 Gauge Review: A Hunter's Deep Dive The Benelli 828 U Beccaccia. The name itself evokes images of challenging hunts in dense cover, pursuing elusive woodcock. This over-under shotgun is specifically designed for upland bird hunting, prioritizing lightweight handling, fast pointing, and the ability to deliver consistent patterns in close-quarters situations. Let's take a detailed look at what makes the 828 U Beccaccia a standout choice for discerning hunters. What Sets the Beccaccia Apart? Design and Purpose The Beccaccia isn't just a standard 828 U with a fancy name. Benelli has made specific design choices to optimize it for woodcock (Beccaccia in Italian) and similar upland game. These differences manifest in handling, weight distribution, and overall responsiveness. Lightweight Agility: The most immediate impression is its weight – or lack thereof. Weighing in at around 6.5 pounds (actual weight varies slightly based on wood density and barrel length), the Beccaccia is noticeably lighter than many other 12-gauge over-unders. This makes a significant difference when you're navigating thick brush for hours, reducing fatigue and allowing for quicker target acquisition. Optimized Balance: Benelli has carefully balanced the gun to promote instinctive pointing. The weight is centered between the hands, creating a lively feel that translates to fast, fluid swings. Short Barrels: Beccaccia models typically feature shorter barrel lengths, usually 26 inches. These shorter barrels enhance maneuverability in tight cover, making it easier to snap-shoot at flushing birds. Key Features and Technologies Benelli incorporates several of its signature technologies into the 828 U Beccaccia: Steel Receiver: While some Benelli shotguns utilize aluminum receivers, the 828 U features a steel receiver. It offers strength and durability, ensuring longevity even with heavy use. Lock Plate System: The heart of the 828 U is Benelli's unique lock plate system. Unlike traditional hinge pins, the 828 U uses a free-floating steel locking plate to mate the barrels to the receiver. This design allows for precise lockup, reduces wear, and can be adjusted to compensate for wear over time. The included shim kit allows you to adjust drop and cast for a customized fit. Impulse Activated Ejectors: The 828 U Beccaccia employs impulse-activated ejectors. This means that spent shells are forcefully ejected, ensuring reliable cycling even with a variety of loads. Progressive Comfort System: Benelli's Progressive Comfort recoil reduction system is integrated into the stock. This system uses interlocking flexible buffers to absorb recoil, reducing felt recoil and making the gun more comfortable to shoot, especially during high-volume hunts. Carbon Fiber Rib: A lightweight carbon fiber rib further contributes to the gun's overall weight reduction and enhances its balance. Calibers and Specifications Gauge: 12 Gauge. Barrel Lengths: Typically 26 inches. Chamber: 3-inch chamber allows for use of both 2 3/4-inch and 3-inch shells. Overall Length: Approximately 43 inches (with 26-inch barrels). Weight: Around 6.5 pounds (unloaded). Stock and Forend: AA-Grade Walnut with checkering. Sights: Red fiber optic front sight for quick target acquisition. Chokes: Benelli Crio chokes (typically includes Cylinder, Improved Cylinder, Modified, Improved Modified, and Full). Performance and Applications Ideal Game: The Benelli 828 U Beccaccia truly excels at hunting woodcock, grouse, quail, and other upland birds in dense cover. Its light weight and quick handling make it perfect for navigating tight spaces and reacting quickly to flushing birds. Effective Range: This is a close-range shotgun. Most shots on woodcock and similar birds are taken within 15-30 yards. The Beccaccia, with its appropriate choke selection, is ideally suited for this range. Ammunition: The 12-gauge chambering provides versatility. You can use a wide range of upland loads, from light target loads for practice to heavier game loads for hunting tougher birds or hunting in windy conditions. Real-World Feedback and Reviews Owners of the Benelli 828 U Beccaccia consistently praise its: Light weight and handling: This is the most frequently cited advantage. Hunters appreciate the gun's ability to be carried comfortably for extended periods and its responsiveness in tight cover. Quick pointing: The balance and feel of the gun make it easy to point instinctively at flushing birds. Recoil reduction: The Progressive Comfort system is effective in reducing felt recoil, making it more comfortable to shoot, especially with heavier loads. Reliability: The Benelli name is synonymous with reliability, and the 828 U Beccaccia lives up to this reputation. Pros and Cons Pros: Extremely lightweight and well-balanced Fast and instinctive pointing Effective recoil reduction Reliable cycling Adjustable stock for a custom fit High-quality construction Cons: Price: The 828 U Beccaccia is a premium shotgun and comes with a premium price tag. Some users find the aesthetics to be polarizing. The modern design isn't for everyone. Steel receiver and steel lock-plate can be harder to service Why Choose the Benelli 828 U Beccaccia? The Benelli 828 U Beccaccia is an excellent choice for the upland bird hunter who prioritizes lightweight handling, quick pointing, and reliability. If you are someone who values the ability to carry a shotgun comfortably for long distances, react quickly to flushing birds in tight cover, and appreciates high-quality construction and innovative features, the 828 U Beccaccia is definitely worth considering. The Bottom Line The Benelli 828 U Beccaccia is a specialized shotgun designed for a specific purpose: upland bird hunting. It excels in this role, offering a combination of lightweight handling, quick pointing, and reliable performance. While it's a premium shotgun with a premium price, #benelli828

Post: 4 March 09:22

Il museo italiano della Beccaccia ha pubblicato un video. 

La beccaccia è un vero maestro dell'adattamento, in grado di tollerare con destrezza anche forti schiocchi fre

Il museo italiano della Beccaccia ha pubblicato un video. La beccaccia è un vero maestro dell'adattamento, in grado di tollerare con destrezza anche forti schiocchi freddi durante lo svernamento. Con l'aiuto del suo lungo becco sensibile, scava il terreno alla ricerca di vermi e insetti, anche sotto strati di neve soffice. Il terreno non è congelato, e questa è la cosa principale. L'areale della beccaccia comprende quasi interamente l'ecozona paleartica. Dall'Europa fino alle isole atlantiche (Azzorre, Canarie) e le isole britanniche, l'Asia fino alla Cina, Mongolia, e Tibet. In Italia si trova nel periodo dello svernamento, tra ottobre e marzo, nei boschi, meglio se misti a caducifoglie, con prevalenza di betulle, carpini, frassini, querce, robinie, castagni, ontani, larici e faggi, ma anche abeti, e pini, in primavera nidifica in un'ampia fascia di territorio che comprende il nord Europa e l'Asia centrale. Solo eccezionalmente nidifica sulle Alpi e ancor più raramente sugli Appennini. In Italia la beccaccia è specie cacciabile ed è considerata la "regina dei boschi" per la sua maestosità e per la difficoltà nella cattura. In passato, ne era autorizzata la caccia anche all'alba e al tramonto, la cosiddetta posta, durante gli spostamenti per i luoghi di pastura. A partire dall'Ottocento è stata selezionata una razza di cane, il Cocker Spaniel inglese, oggi apprezzata come cane da compagnia, ma un tempo specializzata nella caccia alla beccaccia (woodcock in inglese), che ha dato appunto il nome alla razza. Nelle piume dell'ala della beccaccia esiste una particolare penna detta "penna del pittore", che appunto serve ai pittori per le rifiniture di precisione sulle tele. L’idea di istituire un museo dedicato alla beccaccia ad Anghiari è il completamento di un percorso divulgativo che Paolo Pennacchini, presidente di Ubi (Unione per la beccaccia – Italia) e della Fanbpo (Federazione delle associazioni nazionali dei cacciatori di beccaccia del Paleartico Occidentale) ha voluto dedicare alla sua terra. Esistono musei più o meno grandi dedicati alla natura e alle specie ornitiche. Ma uno dedicato esclusivamente alla regina del bosco è veramente unico. “Qualcuno dice che sia un’idea stravagante, ma per me e tutto lo staff è un progetto bellissimo” afferma Pennacchini. “C’è tanta attesa e curiosità, lo vedo anche dalle domande dei turisti mentre stiamo allestendo”. L’idea forte è quella di costruire un ponte fra caccia e ambientalismo. Collegare la conoscenza della specie (biologia-migrazione-habitat attraverso allestimenti multimediali, compresi diorami di tassidermia) al prelievo sostenibile. La volontà è quella di presentare a un ampio pubblico i lavori che vedono impegnati i cacciatori nella ricerca scientifica.

Post: 29 January 03:14

Benelli Beccaccia 12 Gauge Shotgun Review

I recently had the opportunity to test the Benelli Beccaccia 12 gauge shotgun during a few hunting trips, and I’d like to share

Benelli Beccaccia 12 Gauge Shotgun Review I recently had the opportunity to test the Benelli Beccaccia 12 gauge shotgun during a few hunting trips, and I’d like to share my thoughts on this firearm. As a seasoned hunter, I've used a variety of shotguns, and the Beccaccia has some standout features and a few drawbacks. Here’s my detailed review. Pros: Lightweight and Maneuverable: One of the first things I noticed is how lightweight the Beccaccia is. Weighing in at about 6.5 pounds, it is easy to carry around during long hunts. This is especially beneficial during those all-day excursions, where every ounce matters. Exceptional Balance: The shotgun is well-balanced, making it easy to swing on target. This feature significantly increases accuracy, particularly for fast-flying game. I found it particularly effective for hunting in dense brush, where quick shots are necessary. Reliable In Various Conditions: I tested the Beccaccia in both wet and dry conditions, and I was impressed with its reliability. The inertia-driven system worked flawlessly, cycling different types of shells without any jams or malfunctions. Smooth Action: The shotgun features a smooth action that makes it a pleasure to shoot. The trigger pull is also quite nice, contributing to an enjoyable shooting experience. Versatile Choke System: The inclusion of various chokes means that the Beccaccia can be optimized for different hunting scenarios. This versatility is a plus for hunters who venture into diverse environments. Cons: Recoil Sensitivity: While the gun is lightweight, I found the recoil to be more pronounced than expected, especially after firing a few rounds in quick succession. For some shooters, particularly those who are not used to heavier recoiling firearms, this could become uncomfortable. Price Point: The Benelli Beccaccia comes with a relatively high price tag compared to other shotguns in its class. While quality often comes at a cost, budget-conscious hunters may find this a major factor in their purchasing decision. Limited Customization Options: Being a more specialized shotgun, the customization options (like aftermarket stocks or accessories) are somewhat limited compared to more mainstream models. This could be a downside for those looking to personalize their firearm. Aesthetics: While this is subjective, I found the design of the Beccaccia to be a bit utilitarian. Some might prefer a more stylish look, especially hunters who appreciate the visual aspect of their gear. Conclusion: Overall, the Benelli Beccaccia 12 gauge shotgun is a reliable and effective choice for hunters, especially those focusing on upland game. Its lightweight build and smooth operation are significant advantages, though potential buyers should be prepared for a bit more recoil and a higher price point. Despite a few drawbacks, I believe it’s a great option that combines performance with practicality in the field. #Benelli #Beccaccia #12Gauge #ShotgunReview

Post: 19 December 13:53

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