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Regione Sardegna in Prima Linea nella Lotta alle Uccisioni Illegali di Avifauna
La Regione Sardegna conferma e rafforza il suo massimo impegno nel contrasto ai reati ambientali, con una particolare attenzione alla piaga delle uccisioni illegali di avifauna. In risposta a un recente interrogazione consiliare, la Giunta regionale ha illustrato le strategie e le azioni concrete messe in campo per proteggere l'avifauna selvatica e perseguire i bracconieri, ribadendo la necessità di una collaborazione sempre più stretta tra tutte le forze in campo. 📢 La Risposta dell'Assessore: "Priorità Assoluta alla Tutela" A chiarire la posizione della Regione Sardegna è stato l'assessore della Difesa dell'Ambiente, che ha risposto punto su punto all'interrogazione presentata in Consiglio regionale. "La lotta ai reati ambientali, ed in particolare al bracconaggio ai danni dell'avifauna, rappresenta una priorità assoluta per questa Amministrazione", ha dichiarato l'assessore, sottolineando come il fenomeno delle uccisioni illegali venga affrontato con determinazione e con un impegno massimo e costante. 🤝 Strategia a Più Filiere: Il Ruolo delle Forze di Polizia Il contrasto al bracconaggio si basa su un sistema integrato che coinvolge diverse forze di polizia, ciascuna con competenze specifiche. La Regione Sardegna assicura il proprio supporto a queste attività fondamentali. Corpo forestale e di vigilanza ambientale: In prima linea nel controllo del territorio, con personale specializzato nella repressione dei reati ambientali. Arma dei Carabinieri: Attiva attraverso i suoi reparti, tra cui il CUFA (Comando Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari). Polizia di Stato e Guardia di Finanza: Contribuiscono alle operazioni di contrasto con le loro specifiche competenze. Questa rete di vigilanza opera su tutto il territorio regionale, con un presidio rafforzato nelle aree storicamente più sensibili al fenomeno del bracconaggio. 📊 Dati e Numeri: Le Attività di Controllo sul Territorio L'impegno della Regione Sardegna si traduce in numeri concreti. Le forze di polizia, coordinate a livello provinciale dalle Prefetture, svolgono un'intensa attività di controllo che dà risultati tangibili. Solo nel corso dell'ultimo anno, sono state centinaia le verifiche effettuate e i controlli sul territorio finalizzati specificamente a reprimere le uccisioni illegali di avifauna. Questa azione ha portato all'elevazione di numerose sanzioni amministrative e alla segnalazione di diversi responsabili all'Autorità giudiziaria per l'azione penale. 🌍 Il Quadro Normativo: Pene Severe e Tutela Rafforzata La Regione Sardegna opera nell'ambito di un quadro normativo nazionale che prevede pene severe per chi si macchia di reati contro la fauna protetta. La legge 157/1992, in particolare, tutela tutte le specie di avifauna selvatica, con l'eccezione di quelle cacciabili nei periodi e con le modalità previste dalla legge stessa. Le uccisioni illegali costituiscono quindi un reato perseguibile penalmente. Oltre alle sanzioni pecuniarie, sono previste pene detentive, dimostrando la gravità con cui lo Stato considera questi crimini contro il patrimonio ambientale collettivo. 🔮 La Sfida Futura: Collaborazione e Sensibilizzazione La Regione Sardegna è consapevole che la battaglia non si vince solo con la repressione. Per questo, l'impegno massimo della Regione si esprime anche in azioni di prevenzione e sensibilizzazione. Fondamentale rimane la collaborazione con le associazioni ambientaliste e venatorie, che possono fornire segnalazioni preziose e promuovere una cultura del rispetto delle regole. L'obiettivo è creare un fronte comune contro il bracconaggio, isolando i pochi che danneggiano l'immagine dei cacciatori legali e minano la conservazione della preziosa avifauna sarda. La Regione Sardegna continuerà a garantire il suo massimo impegno in questa direzione.
Marco Rossi
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